Coronavirus, bollettino del 30 marzo: partiti i test su 5 vaccini italiani

Nuovo bollettino sull’emergenza coronavirus in Italia, diramato dal capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli.

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Il bollettino del 30 marzo: qual è l’andamento dell’epidemia da coronavirus nel Paese?

Cresce il numero dei camici bianchi deceduti

L’emergenza coronavirus continua a mietere vittime tra i camici bianchi. Sono infatti finora 63 i medici deceduti per via del contagio da Covid-19. Le ultime due vittime sono Guido Riva, di Bergamo, e Valter Tarantini, di Forlì.

Gli operatori sanitari risultati positivi sono finora 8.358. Intanto, è notizia di oggi, che in Italia sono partiti 5 vaccini contro il coronavirus.

Come riporta anche Tgcom24, i test vaccinali sono effettuati dall’azienda biotech Takis. I primi risultati arriveranno presumibilmente a metà maggio.

Ad annunciare la sperimentazione, l’amministratore delegato dell’azienda takis, Luigi Aurisicchio. I vaccini si basano sulla proteina Spike, che è la via principale con cui il virus del Covid-19 si lega alle cellule respiratorie.

I vaccini si basano su diverse “regioni” della proteina “Spike”, la principale arma con cui il virus aggancia le cellule respiratorie dell’uomo.

Il bollettino del 30 marzo

Nella giornata di ieri il numero dei decessi registrato è stato di 756, sabato erano stati 889.

Il numero dei decessi registrato oggi è di 812.

In totale sono 75.528 gli attualmente positivi, con un incremento di 1.648 rispetto a ieri. Nella giornata di ieri l’incremento era stato di 3.851. Rispetto a ieri sono 1.590 i pazienti guariti, che è il numero più alto di guarigioni da quando è iniziata l’emergenza.

Intanto, l’assessore al Welfare della regione Lombardia, Guido Gallera, ha annunciato che la pressione sui nosocomi lombardi è diminuta negli ultimi giorni.

È quindi auspicabile a breve una riapertura graduale, seppur con nuove attenzioni. L’assessore ha quindi preannunciato che occorrerà mantenere l’abitudine di uscire con le mascherine, mantenendo la distanza raccomandata.

La leggera inflessione nel numero dei contagi fa ben sperare, ha ribadito l’assessore, ed è proprio questo il momento di tenere alta la guardia.

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