Consueto aggiornamento giornaliero sulla situazione della pandemia da Covid-19 nel nostro Paese con i dati diffusi dal Ministero della Salute.
Il bollettino di oggi, martedì 17 novembre 2020, con gli aggiornamenti sulla situazione del Covid-19 in Italia.
Il bollettino del 17 novembre
L’evoluzione della pandemia nel nostro Paese è monitorata regolarmente dal Ministero della Salute sul portale ufficiale. Il report divulgato ogni giorno alle 17 riporta i dati riferiti alla situazione nazionale.
Dai dati si evidenzia la curva dei contagi e dei morti e la condizione degli ospedali italiani, con riferimento al numero dei pazienti sintomatici ricoverati nelle terapie intensive.
Un ulteriore dato utile per il monitoraggio riguarda il numero di tamponi eseguiti nelle 24 ore.
Ecco dunque di seguito tutti i dati ufficiali:
- Nuovi Contagi: 32.191contro i 27.254
- Morti: 731 contro i 504 di ieri
- Pazienti ricoverati con sintomi: 16.026
- Pazienti in terapia intensiva: totali 3.612
- Guariti: 15.434 contro i 21.554
- Tamponi:208.458 invece dei 152.663
Come appare da tali dati la curva dei nuovi casi è in aumento rispetto a ieri. Il dato dei tamponi è in netto aumento
In ospedale con scritta choc sulla tuta
Un medico abruzzese operativo nei reparti covid dell’ospedale di Giulianova, in provincia di Teramo, ha espresso in modo “colorito” il suo dissenso verso il mondo dei negazionisti.
Il medico si è presentato in corsia durante il suo turno tra i malati covid, con una frase:
“Negazionisti, n… a m…”, scritta a mano sulla schiena della sua tuta protettiva.
Una risposta forte nei confronti di quanti, non vivendo come lui l’emergenza nelle corsie, tra sanitari e decine di malati positivi al virus, riescono a parlare senza capire cosa vuol dire assistere alla sofferenza altrui.
Il medico ha cosi risposto con lo stesso tono e, utilizzando gli stessi mezzi, postando la foto della sua schiena su Facebook con il titolo “Tipi strani in corsia”. Come anche riporta anche Fanpage.it, il post è stato subito dopo cancellato.
Chi nega l’esistenza del coronavirus e le difficoltà degli operatori sanitari, che come Luciano Quaglieri perdono la vita per assistere i malati in questo momento di pandemia globale, ha ricevuto dal medico una risposta.
Forse una risposta sì beffarda e clamorosa, ma anche piena di una consapevolezza che ha solo chi “vive “ nel suo assistere in prima persona l’emergenza di chi soffre, chiede aiuto e fa fatica a respirare, ha.