Dopo l’arrivo dell’esercito, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, non molla la presa e per contrastare l’emergenza coronavirus promette l’intervento dei Carabinieri se si dovessero scoprire feste o assembramenti, attualmente non consentiti.
È guerra aperta tra Vincenzo De Luca e coloro che violeranno i decreti del governo per limitare i contagi da coronavirus.
Il discorso di De Luca
Dopo l’arrivo dell’esercito nelle strade, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, continua con le misure restrittive per arginare l’emergenza coronavirus. Nel pomeriggio di ieri, durante il discorso quotidiano per i suoi concittadini, De Luca ha promesso guerra aperta a coloro che vorranno festeggiare lauree o battesimi.
La paura del Presidente, e non solo, è che in Campania crescano inesorabilmente i contagi del coronavirus e ciò in una regione che non ha le strutture sanitarie della Lombardia.
Come riporta anche Fanpage, il presidente ha precisato che i sacrifici della gran parte della popolazione rischiano di essere vanificati da un 20% che ancora non rispetta le regole.
Sono ancora tante le violazioni ai decreti governativi tesi ad arginare il contagio del virus. Un calvario che potrebbe durare mesi e che potrebbe mandare la Campania in ginocchio.
Il Presidente ha annunciato di aver sentito di feste di laurea o battesimi che in questo momento sono assoltamente vietati. Senza troppi mezzi termini, il governatore della Campania ha annunciato misure drastiche per coloro che saranno sorpresi a festeggiare durante questo periodo di isolamento.
“Se fate le feste manderemo i carabinieri col lanciafiamme. Si tratta di imbecilli che vanificano il sacrificio di tutti”
ha annunciato.
Cresce il numero dei contagi
Intanto in Campania i contagiati salgono ad 837. Il timore del presidente è soprattutto per l’alta densità della popolazione. Se si perdesse il controllo di quella che è l’area più densamente popolata d’Europa, i morti arriverebbero ad essere migliaia.