I ricoverati negli ospedali in terapia intensiva, a causa del coronavirus, non sono mai stati così tanti dalla fine del mese di marzo.
L’appello degli ospedali che tenta di evitare un nuovo lockdown a causa del coronavirus.
870 ricoverati in terapia intensiva
Gli ospedali lanciano un appello: i ricoverati con sintomi da coronavirus sono 8.454. Nelle terapie intensive, sono assistite ben 870 persone. Numeri mai così alti dalla fine di marzo. Si tratta di numeri alti anche perché, in sole 24 ore, le terapie intensive sono lievitate di 73 unità.
Lo scenario è molto grigio se si vedono i dati del 20 settembre quando i ricoverati nelle terapie intensive erano 222 e, i ricoverati con sintomi, 2365.
In particolare, sono stati Galli, Faccini e Rizzi ad affermare, in una lettera alle autorità:
“Occorre agire adesso, con misure energiche, ma ancora sostenibili. Ridurre i contagi prima del punto di non ritorno”
Se prima le misure di contenimento potevano aver preso tutti di sorpresa, adesso le autorità dovrebbero essere più preparate.
La situazione nelle regioni
Soltanto la Lombardia, nell’ultima settimana, ha visto triplicarsi i posti letto occupati. Per il momento, il sovraffollamento sembra lontano ma l’appello serve a scongiurarlo.
Non soltanto la Lombardia sembra essere in affanno. In altre regioni, infatti, non si va meglio. Sono oltre cinquanta i ricoveri aumentati in un sol giorno in Liguria, Veneto, Campania ed Emilia Romagna. In Toscana sono 39, in Puglia 35. Tra tutte le regioni italiane, soltanto il Molise non presenta incrementi insieme alla Basilicata.
Milano, Roma e Genova stanno soffrendo, insieme a tutti i grandi centri urbani. Questo anche a causa dell’inefficacia del sistema di contact tracing.