Emergenza Coronavirus: attenti alle truffe informatiche ed alle email sospette

Coronavirus: l’allarme della Polizia postale sulle truffe informatiche

Il panico e l’emergenza del coronavirus ha incentivato i cyber criminali ad organizzarsi per approfittare di questo momento di allarme per colpire gli utenti con truffe informatiche legate al coronavirus.

Come si evince da TgCom si tratta di falsi messaggi che sono stati inviati via email agli utenti.

La scusa è quella di dare aggiornamenti sul virus cinese: i messaggi inviati tramite email invitano ad aprire gli allegati infetti, che mirano a impossessarsi dei dati sensibili dei destinatari.

L’appello della polizia postale è quello di evitare di aprire gli allegati contenuti nei messaggi giunti all’interno della casella postale e segnalare i casi al Commissariato di P.S. online.

È necessario diffidare da questi messaggi.

Emergenza Coronavirus e truffe informatiche: la “genialata” dei cyber criminali

La polizia postale ha scoperto una campagna di frodi informatiche da parte di una certa dottoressa Penelope Marchetti, presunta “esperta” dell’OMS.

I messaggi inviati invitano ad aprire un allegato ricevuto tramite email, che contiene tutte le precauzioni da seguire per evitare il contagio da coronavirus.

Una volta aperto l’allegato, un malware “cattura” i dati sensibili.

Emergenza Coronavirus e truffe informatiche

Con il diffondersi dell’emergenza Coronavirus la Polizia Postale ha scoperto vari tentativi messi a punto dai cyber criminali.

Tra le frodi informatiche si ricorda il lancio della campagna di false email provenienti da un centro medico e scritte in lingua nipponica, che invitava gli utenti ad aprire un allegato, il quale mirava di impossessarsi delle credenziali bancarie.

Un’altra truffa informatica ha visto l’inoltro di un file “CoronaVirusSafetyMeasures.pdf”, che una volta aperto si impossessava del computer dell’utente.

Altra attività di Phishing invitava ad aprire un file “zip” contenente documenti Excel, che diffondeva un virus di tipo RAT.

Con un click il virus infettava i pc e consentiva agli hacker di assumere il controllo del pc infettato, spiando i comportamenti della vittima e assumendo il controllo del dispositivo.

 

 

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