L’epidemia di coronavirus fa il primo morto fuori dalla Cina: a Manila è deceduto un 43enne rientrato da Wuhan nei giorni scorsi.
Il coronavirus non arresta la sua avanzata: arriva la prima vittima nelle Filippine.
Il coronavirus arriva a Manila
È di Manila la prima vittima del coronavirus fuori dalla Cina. Come riporta anche La Repubblica, la vittima è un uomo di 44 anni, arrivato a Manila lo scorso 21 gennaio, insieme alla compagna. Qualche giorno dopo il suo rientro, aveva accusato una grave polmonite che l’ha portato al decesso.
Solo alcune ore prima della sua morte, il governo filippino aveva dato il via al divieto d’immigrazione per tutti i viaggiatori in arrivo dalla Cina.
Per i filippini che dovrebbero rientrare nel loro Paese, è stata decisa una quarantena di 15 giorni per valutare se abbiano contratto o meno il virus.
Oltre 300 i decessi
Intanto il numero delle vittime continua a salire. Questa mattina la Commissione sanitaria cinese ha pubblicato un ultimo aggiornamento sul numero dei decessi. Sono 304 i morti e almeno 43mila le persone tenute sotto osservazione nella provincia di Hubei.
Si estendono a macchia d’olio le misure di sicurezza adottate dai vari Paesi al di fuori della Cina. Dopo l’Italia che ha dato lo stop a tutti i voli con il Dragone, gli Stati Uniti hanno bloccato le persone in arrivo dal Paese focolaio del virus.
Dopo gli Usa è toccato quindi a Singapore, Filippine ed Australia. Il Paese del Dragone ha obiettato contro le decisioni dei governi esteri, visto che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità non ha consigliato l’interruzione dei contatti con la Cina.
Vanno avanti, intanto, i rimpatri degli stranieri dalla città focolaio dell’epidemia. In serata dovrebbero rientrare gli italiani rimasti a Wuhan. L’aereo arriverà a Roma, dopodiché sono previste due settimane di quarantena alla Città militare della Cecchignola.