I governatori regionali premono sul premier Conte e chiedono misure ancora più stringenti per fermare l’epidemia del coronavirus.
Le regioni chiedono la chiusura di uffici ed aziende per cercare di ridurre al minimo i contagi del coronavirus.
La stretta delle regioni sul premier Conte
I morti per l’epidemia del coronavirus continuano a crescere in tutta la penisola. Numeri difficili anche da raccontare. In Lombardia, che resta la regione più colpita, si calcola che l’87% delle vittime del contagio non riesca neanche ad arrivare in ospedale.
Si muore a casa, in attesa di un’ambulanza che può impiegare anche 7 per arrivare. Uno scenario di guerra che il governatore Fontana e con lui tutti gli altri stanno cercando in qualche modo di ribaltare.
Ecco perché è proprio dai governatori regionali che arriva la stretta al premier Conte. Come evidenzia anche La Stampa infatti, sono molti i presidenti di Regione che hanno chiesto al Presidente del Consiglio misure ancora più drastiche per limitare i contagi.
Si pensa quindi alla chiusura di uffici ed aziende e ad una riduzione degli orari di apertura dei supermercati. Quest’ultima ipotesi non ha trovato il benestare di tutti.
Ridurre gli orari di questo tipo di esercizi commerciali potrebbe infatti creare ancor più assembramenti e calca.
La chiusura dei governatori
Le autonomie regionali in questa occasione sembrano farla da padrone e così i governatori si chiudono ancora di più: in Campania ed in Sicilia è arrivato l’esercito per supportare le forze dell’ordine nei controlli.
Sull’idea proposta dal governatore Zaia di monitorare i movimenti dei cittadini via cellulare ci sono ancora diverse perplessità: è chiaro a tutti che per eludere i controlli basterebbe lasciare gli smartphone a casa.
Si progettano strette su sport ed attività all’aperto, come già proposto da Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna che ha proposto un giro negli ospedali a chiunque venga sorpreso a fare jogging.
Intanto il presidente Sergio Mattarella ha contattato i leader dell’opposizione per chiedere la piena collaborazione in questo momento difficile per il Paese.