Crisi di Governo: siamo alla resa di Conte? Il calendario degli eventi della settimana bollente per la politica
La crisi di Governo che sta infiammando la scena politica e creando il panico tra gli italiani potrebbe essere arrivata ad un nodo cruciale nelle prossime ore. Ma cosa accadrà?
Il Governo giallo-verde pare proprio essere arrivato agli sgoccioli, vediamo insieme quali sono le tappe di questa settimana decisiva.
Il Premier Conte atteso in Senato
Il primo degli appuntamenti che scandiranno le prossime decisive ore si apre come da ordine del giorno martedì 20 al Senato con la presenza del Premier Conte per fare il suo discorso in cui dovrebbe elencare, se ve ne sono, quali soluzioni hanno approntato i vari partiti.
Dopo il discorso del Premier previsto alle ore 15 seppur è già stata votata negativamente dal Senato la possibilità che contestualmente venga votata la mozione di sfiducia per il Governo, almeno non finché sono state discusse le soluzioni, si avrà più chiaro lo scenario che seguirà.
Il Governo è morto?
Lo afferma Marco Travaglio sul sito Silenzi e Falsità ed è opinione condivisa anche dai maggiori opinionisti e dagli stessi esponenti delle varie coalizioni politiche che il Governo giallo-verde non potrà continuare per come è stato fino ad ora.
Troppo ampio appare infatti lo strappo tra i Cinquestelle e la Lega.
Di Maio ministro del Lavoro e vice Premier, ha affermato sentendo in aula Salvini chiamarlo ancora “l’amico Luigi di Maio” che per lui gli amici lo sono sempre e dato il suo voltafaccia recente non ritiene che il Governo possa mai continuare assieme.
Il Leader della Lega, Matteo Salvini Ministro degli Interni e vice Premier a sua volta si è fatto promotore principale della crisi di governo, proponendo una mozione di sfiducia al Governo Lega-M5S nato in seguito alle elezioni del 4 marzo 2018 ed invocando a gran voce elezioni subito.
Ma da cosa nasce questa frattura?
in seguito a quelle che lui e il suo schieramento ritengono delle “mancanze” da parte dei cinquestelle ma soprattutto del Capo del Consiglio Giuseppe Conte (scontri sulla Tav, sul decreto sicurezza e sul tema migranti che infiamma l’opinione pubblica proprio in questi giorni) non ricordandosi forse che una delle molte riforme ancora da approvare e che erano state messe in calendario in seguito al “contratto” (la riforma costituzionale che prevede il taglio dei Parlamentari) rischia di saltare proprio se cade il Governo.
Intorno a Ferragosto dunque, gli italiani oltre ad affrontare il notorio caldo torrido estivo hanno anche appreso dal Viminale la decisione di porre fine all’alleanza.
Si sono succedute bagarre accese sia via social che durante le riunioni delle Capigruppo in Senato e alla Camera della scorsa settimana con momenti di alta tensione proprio durante l’intervento di Matteo Salvini contestato dagli esponenti del Partiti Democratico.
Quali sono dunque le posizioni dei vari partiti?
Le alleanze e i ripensamenti, tra rumors e conferme
Le notizie si susseguono frenetiche, vediamo le principali opinioni degli esponenti dei partiti e le possibili evoluzioni della crisi in atto.
I Cinquestelle, con Di Maio e Grillo nuovamente concordi, affermano di non essere contrari alle elezioni non avendole mai temute, ma che ritengono la mozione di sfiducia
“uno sgarbo istituzionale verso un Presidente del Consiglio che è ancora tale”
come afferma il portavoce M5S Senatore Stefano Patuanelli durante la Consulta alla Camera del 13 agosto e continua
“noi alleanze non abbiamo intenzione di farne con nessuno, loro (la Lega) non so.”
Patuanelli si riferisce alle notizie che vorrebbero i Cinquestelle lavorare dietro banco per un’alleanza che porterebbe ad una maggioranza di Governo formata da M5S, Pd e Leu scongiurando le elezioni.
Niente alleanza almeno ufficialmente dunque anche se nel Pd gli animi si sono scaldati con l’apertura ad un governo istituzionale con i pentastellati da parte di Matteo Renzi (disposto anche ad una scissione dal Partito) e invece il “no” del Segretario Zingaretti che pensa che una tale unione possa invece favorire proprio Salvini, e ritiene dunque di approvare la linea delle elezioni.
Da parte loro, rumors si susseguono anche su un eventuale reunion tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia ma pare attualmente bloccata per alcuni paletti posti da Silvio Berlusconi che riguarderebbero soprattutto la lista unica voluta da Salvini.
Calendario degli appuntamenti per il Governo
La settimana bollente per la crisi politica italiana si apre dunque Martedi 20, al Senato alle 14.30 con la Capigruppo per la calendarizzazione dei tempi e degli interventi proseguendo poi con il discorso del Premier Conte.
In base al discorso i vari gruppi parlamentari potrebbero votare la mozione di una risoluzione a favore delle soluzioni portate da Conte, e nel caso si paleserebbero le varie alleanze con una continuazione del Governo oppure con voto negativo e dunque si continuerà la discussione con gli impegni già calendarizzati.
Mercoledì 21 alle 11.30 infatti Giuseppe Conte è atteso per parlare alla Camera e il giorno dopo, giovedì pomeriggio lo stesso Premier Conte sarà a Montecitorio per il voto finale sulla riforma parlamentare del “taglio delle poltrone e degli stipendi” che farebbe scendere il numero dei deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200 con notevole risparmio per le finanze del Paese.
Tale riforma è auspicata da tutti i partiti e attualmente è il nodo che ha fatto vacillare anche Salvini poiché una delle contestazioni mossagli da tutti i partiti e dalla gente che ha votato il Governo lo scorso anno riguarda proprio il fatto che qualora il Governo cada non ci sarebbero i tempi istituzionali necessari per approvare questa riforma costituzionale.
Dunque cosa faranno i Partiti in questa settimana?
E Conte rassegnerà le dimissioni a Mattarella o aspetterà il voto di sfiducia? L’Italia è col fiato sospeso ed attende le novità.