Crisi economica Coronavirus: nessun accordo raggiunto sulle misure straordinarie da mettere in campo
L’Eurogruppo torna a riunirsi virtualmente al tavolo per discutere sulle misure straordinarie da mettere in campo per fronteggiare la crisi economica legata alla diffusione del coronavirus.
L’intesa è ancora lontana e i paesi del Vecchio Continente rimangono divisi sullo strumento eventuale dei Coronabond e sul ricorso al MES, il fondo salva stati.
Non è ancora stato raggiunto un accordo, ma l’Eurogruppo sta valutando gli strumenti finanziari da adottare per contrastare il coronavirus e prevenire la recessione economica nell’UE.
Coronabond? Mes? Dopo il primo round della tabella tra i ministri delle finanze dell’Eurogruppo (quelli dei governi dell’area dell’euro), ciascuno è rimasto fermo sulle proprie posizioni e si è confermata la “spaccatura” tra il Nord e il Sud dell’Unione Europea.
La trattativa è stata interrotta la sera ma è stata ripresa e spostata prima alle 21 e poi alle 22: alla fine non è stato raggiunto alcun possibile accordo.
Crisi Coronavirus: Italia chiede l’emissione degli Eurobond o Coronabond
Le posizioni di partenza sono chiare. L’Italia guida il fronte di coloro che chiedono l’adozione degli Eurobond o Coronabond, strumenti di mutuo soccorso grazie ai quali gli Stati saranno in grado di raccogliere risorse sul mercato attraverso garanzie condivise dai singoli governi.
Si tratta di strumenti che potrebbero mirare a contrastare il danno economico e sociale inflitto da Covid-19 all’economia del Vecchio Continente.
L’Italia avversa il ricorso al MES, temendo che qualsiasi finanziamento possa essere soggetto a condizioni “vincolanti” imposte dai singoli governi.
Su questa linea l’Italia è riuscita in questi giorni a riscuotere il consenso di un gran numero altri membri dell’UE tra cui Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Belgio e Irlanda.
Crisi Coronavirus: il fronte “opposto” (Olanda, Germania, Finlandia)
Anche ieri, prima dell’inizio dell’Eurogruppo, il Ministro olandese dell’Economia Hoekstra ha ribadito il suo “no” agli Eurobond.
Germania e Finlandia oltre ai Paesi Bassi preferiscono il ricorso al MES come strumento di finanziamento per i paesi in difficoltà.