Al momento sarebbero 5 i possibili scenari con cui poter superare la crisi di governo, fra cui le dimissioni di Conte ed il voto anticipato.
Mentre regna ancora l’incertezza sui possibili epiloghi della crisi di governo con le posizioni dei vari partiti ancora da definirsi, andremo ad analizzare i 5 possibili scenari che si verranno a creare.
L’ipotesi più quotata è la maggioranza relativa
1) Conte con la maggioranza relativa ma che non si dimette
Questa, ad oggi, sarebbe l’ipotesi più probabile. Conte, infatti, in questo scenario prenderebbe la maggioranza assoluta alla Camera lunedì 18 gennaio per poi spostarsi al Senato il giorno dopo. Qui la fiducia dovrebbe fermarsi a 155 voti che varrebbe all’ex premier la maggioranza assoluta.
In questo scenario sarebbe previsto un rimpasto della maggioranza
Questa, inoltre, sarebbe una maggioranza relativa, non ultime quelle composte da D’Alema e Berlusconi. Da queste scenario Conte ne uscirebbe sì indebolito ma la maggioranza potrebbe crescere nelle settimane successive con un rimpasto. Ovviamente in questo caso verrebbe tagliata fuori dalla maggioranza Italia Viva.
2) Conte riceve una fiducia bassa e si dimette
In questo scenario Conte otterrebbe dal Senato una maggioranza inferiore a 161 e, conscio di un governo debole, opterebbe per le dimissioni. Senza una maggioranza forte, infatti, sarebbe difficile discutere di provvedimenti importanti come lo scostamento di bilancio.
3) Conte riceve la maggioranza assoluta
L’ipotesi attualmente meno probabile ma che potrebbe sorprendere tutti. Non è detto, infatti, che Conte non possa superare quota 161 al Senato dove voteranno dei sostanziosi gruppi di senatori di Forza Italia ed Italia Viva.
4) Conte va sotto 155 e scatta una crisi al buio
In questo caso l’ex premier riceverebbe meno di 160 voti e di conseguenza sarebbe in ogni caso obbligato a dimettersi senza neanche la certezza di un reincarico. Questo, infine, sarebbe lo scenario che più avvicinerebbe gli italiani alle urne.
5) Renzi vota contro
L’ipotesi prevede un duro attacco di Conte in Senato nei confronti di Renzi. Quest’ultimo risponderebbe passando dall’estensione alla sfiducia. Quest’ultimo, quindi, spaccherebbe il suo partito e proverebbe un governo istituzionale che eviterebbe il voto.