Il PIL crollerà a -10,4% nel 2020, secondo la stima dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb), che fa davvero paura.
L’ente che si occupa di vigilare sulla finanza pubblica nazionale, ha previsto un crollo notevole per l’anno 2020, seguito poi da un parziale recupero nel 2021, pari a +5,6%.
L’Upb parla di
“un’eccezionale contrazione congiunturale del PIL”
per il secondo semestre, che fa seguito ad un primo trimestre di lockdown e di stop delle attività commerciali.
Lo scostamento di bilancio richiesto dal Governo Conte metterà di fronte a un inevitabile peggioramento dei conti pubblici, sottolinea l’Ufficio Parlamentare di Bilancio.
“Le stime per il 2020 si innestano sulla eccezionale contrazione congiunturale del Pil nel secondo trimestre seguita alla battuta d’arresto dei primi tre mesi”,
evidenzia l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb).
Crollo PIL del 12,1% nell’Eurozona: la stima dell’Eurostat
Nel secondo trimestre 2020, ancora caratterizzato da misure di contenimento COVID-19 nella maggior parte degli Stati membri, il PIL è del 12,1% nell’area dell’euro, rispetto al trimestre precedente, secondo una stima flash preliminare pubblicata da Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea.
Queste sono state di gran lunga le contrazioni più marcate osservate dall’inizio delle serie storiche nel 1995.
Nel primo trimestre del 2020, Il PIL è diminuito del 3,6% nell’Eurolandia: queste stime flash preliminari del PIL si basano su fonti di dati incomplete e soggette a ulteriori revisioni, tenendo conto dell’evolversi dello scenario di emergenza pandemica.
Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il PIL destagionalizzato è diminuito del 15,0% in euro area e del 14,4% nell’UE nel secondo trimestre del 2020.
I paesi dell’area dell’euro (EA19) sono: Belgio, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, i Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.
I paesi dell’Unione Europea (EU27): Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia.
Tra gli Stati membri, per i quali sono disponibili dati per il secondo trimestre 2020, la Spagna (-18,5%) ha registrato la contrazione più marcata rispetto al trimestre precedente, seguito da Portogallo (-14,1%) e Francia (-13,8%).