Chi era Daniele De Santis, arbitro di serie C benvoluto da tutti, ucciso a coltellate nel suo appartamento con la fidanzata.
Daniele De Santis, 33 anni, era un arbitro di serie C ma non svolgeva solo questo lavoro per vivere.
Carriera, passione e vita privata del giovane arbitro ucciso a coltellate insieme alla fidanzata.
Daniele De Santis, grande amore per il calcio
Il giovane Daniele De Santis a 33 anni già aveva diretto più di 130 partite di cui buona parte in serie C.
Di origini Pugliesi è nato a Lecce, Daniele era uno stimato arbitro benvoluto da tutti. Grande appassionato di calcio, ha iniziato la carriera nel mondo calcistico proprio da calciatore dilettante per poi diventare un affermato arbitro nelle categorie minori.
Fanpage.it ricorda che Daniele ha arbitrato maggiormente partite di serie D e di serie C, categorie inferiori rispetto alla grande serie A ma si è sempre distinto per professionalità e completezza.
Il suo sogno era diventare un grande arbitro di serie A e si stava impegnando al massimo per realizzare i suoi progetti: dalla serie C era recentemente passato anche ad arbitrare partite di serie B.
Amato da tutti i suoi concittadini abitava con la sua fidanzata in un appartamento vicino la stazione ferroviaria in Via Montello, a Lecce.
Si legge sul Corriere della Sera che nel 2017 ha esordito in serie B ricoprendo il ruolo di quarto uomo in Pisa-Benevento dove vinsero 3-0 grazie ai goal di Puscas, Falco e Ceravolo.
In questa ultima stagione Daniele De Santis è sceso in campo ben 18 volte: un numero cospicuo tenendo conto dello stop forzato dovuto alla pandemia da Covid-19 che ha colpito il mondo calcistico.
La gestione del B&b e l’amore per Eleonora
Daniele De Santis nutriva un amore spassionato per il calcio tanto da farne il suo primo lavoro. Conviveva da poco con la sua amata fidanzata Eleonora Manta.
Lei era stata da poco assunta all’Inps nella sede di Brindisi e per questo avevano finalmente deciso di convivere. Daniele De Santis aveva cuore e testa nel pallone da sempre, ma non solo.
Non era la sua unica occupazione quella di arbitro, infatti amministrava alcuni condomini e gestiva anche un Bed&Breakfast.
Eleonora e Daniele sono stati uccisi proprio nel loro appartamento a coltellate nel cuore della notte.
Proprio queste attività lavorative di Daniele alternative a quella di arbitro hanno insospettito le autorità che stanno seguendo le indagini sul suo omicidio.
Le ipotesi sul movente che ha portato l’assassino ad uccidere entrambi sono maggiormente indirizzate su motivi lavorativi legati al B&B piuttosto che al mondo calcistico.