Intorno alla triste morte di Daniele Nardi e Tom Ballard c’è anche la questione del recupero dei corpi, con la decisione finale da parte delle due famiglie
Tom Ballard e Daniele Nardi sono i due alpinisti morti sul Nanga Parbat, rompendo il loro sogno di conquistare e passare indenni dallo Sperone Mummery. Ma cosa hanno deciso le famiglie in merito al recupero dei corpi?
La proposta di Simone Moro
Simone Moro, amico di Nardi e alpinista di fama mondiale nei giorni scorsi si era prestato volontario per il recupero dei corpi sul Nanga Parbat dei due alpinisti. Una decisione che avrebbe preso dopo una richiesta da parte del fratello di Daniele, sul desiderio di potergli dare una degna sepoltura.
Intorno a questa dichiarazione si è creato un caos social molto aspro con la conferma da parte della famiglia, di non aver mai chiesto l’aiuto di nessuno. Oltre questo si pone un’altra questione in tema di sicurezza: non sembra infatti possibile raggiungere quello Sperone viste le tante valanghe e le condizioni atmosferiche accompagnate da una temperatura continuamente sotto lo zero. Ma cosa hanno deciso le famiglie?
La decisione delle famiglie
Dietro tutto questo caos mediatico e social, ci sono le famiglie dei due alpinisti che hanno dichiarato quale sia la loro ultima decisione. Per quanto riguarda Tom Ballard, gli stessi sono intenzionati a rispettare la sua etica e mentalità lasciando che i suoi resti diventino parte integrante del Nanga – negando quindi l’autorizzazione nel recupero del corpo.
Per quanto riguarda Daniele Nardi – che prima di partire ha scritto una commovente lettera al figlio di soli quattro mesi – la moglie ha informato di non aver preso alcun accordo o iniziativa per il recupero – e che se sarà fatto verrà svolto in forma totalmente privata.