Si avvia verso una prima intesa la guerra sui dazi tra Stati Uniti e Cina. Che cosa ha deciso Donald Trump?
L’accordo sui dazi prevede che Pechino acquisti tra i 40 e i 50 miliardi di dollari di prodotti agricoli americani.
Cosa prevede l’accordo sui dazi?
I presupposti non sembravano dei più rosei, eppure, sembra si sia raggiunta un’intesa commerciale tra Stati Uniti e Cina. Ad annunciarlo, il Presidente Trump con un tweet:
“Un accordo che va bene alla Cina, agli Stati Uniti e va bene al mondo”.
La “fase uno” dell’intesa presuppone la risoluzione di alcuni aspetti legati alle due questioni più delicate: la protezione dei diritti di proprietà intellettuale ed una revisione dei servizi finanziari. A convalidare la tregua il segretario al Tesoro americano, Steve Mnuchin, che ha annunciato il congelamento degli aumenti tariffari del 5% su 250 miliardi di beni cinesi importati negli Usa, previsti dal prossimo 15 ottobre. Nessun aumento neppure sull’ultima fetta di prodotti tecnologici cinesi ancora non tassati; rincari che, indirettamente, colpirebbero anche il mercato americano.
Borse in rialzo
Da questa prima, parziale intesa resta fuori il trasferimento delle tecnologie, su cui Usa e Cina sono ancora lontani. Ancora aperto, però, il fronte europeo. I dazi di Trump dovrebbero infatti partire il prossimo 18 ottobre anche su una parte della produzione made in Italy. La firma dell’accordo Usa-Cina dovrebbe avvenire tra 4-5 settimane in Cile, quando il presidente americano incontrerà Xi Jinping, durante il vertice annuale dei paesi Asia Pacifico. Un accordo non prevedibile, almeno all’inizio, ma necessario a Trump quanto a Xi Jinping. Un vessillo che il presidente americano potrà sventolare in un periodo non proprio tranquillo della sua carriera politica. Non ultimo il caso di Marie Yovanovitch, l’ex ambasciatore americano in Ucraina, che ha accusato il presidente Trump di aver chiesto “personalmente la sua testa.”
Intanto, alla notizia dell’intesa Wall Street chiude in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,2% a 26.814,32 punti mentre lo S&P è salito dell’1,09% a quota 2.970,01.