In arrivo il Decreto Maggio, tanti i nodi da sciogliere e nuove misure nel “pacchetto” lavoro
Confindustria e Ance dicono no alla proposta annunciata dal Ministro del Lavoro Catalfo: riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per corsi di formazione nei settori più colpiti.
Nell’ex Decreto Aprile (ora Decreto Maggio) sarà previsto il rinnovo della Cassa Integrazione per ulteriori nove settimane e sarà introdotto il reddito di emergenza.
Sarà, inoltre, previsto il Bonus Colf e Badanti (finora esclusi da ogni misura di sostegno economico), ma non la cassa integrazione.
Sarà previsto anche il blocco dei licenziamenti, che sarà portato da 2 a 5 mesi.
Nel Decreto di Maggio saranno confermati anche il bonus di 600 euro per le Partite IVA, che diventa anche di 1.000 euro.
Quanto al sussidio per le famiglie in difficoltà sarà erogato il reddito di emergenza (di due o tre mensilità), ribattezzato «contributo di emergenza».
Confermati anche il congedo parentale COVID-19 ed il bonus baby sitter.
Emergenza Coronavirus: Blocco licenziamenti da 2 a 5 mesi
Nel Decreto Maggio (ex Decreto Aprile), che potrebbe essere approvato entro la fine della corrente settimana, prevede la sospensione dei licenziamenti per 5 mesi.
Dal 17 marzo l’avvio delle procedure collettive di riduzione del personale (articoli 4, 5 e 24 della legge n. 223/1991) è precluso per 5 mesi e durante lo stesso periodo sono sospese le procedure pendenti avviate dopo il 23 febbraio 2020.
Sono sospese le procedure che i datori di lavoro, con un organico superiore alle 15 unità, devono seguire se intendono procedere ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, che richiede il tentativo di conciliazione presso la commissione istituita avanti all’Ispettorato territoriale del Lavoro competente, per gli assunti in data antecedente il 7 marzo 2015.
Decreto Maggio, “pacchetto” lavoro: gli ammortizzatori sociali fino al 31 ottobre
Nella bozza del Decreto Maggio sono previsti ammortizzatori sociali di ogni tipo per tutti i lavoratori subordinati fino al prossimo 31 ottobre:
- congedi parentali extra,
- reddito di emergenza e quello di cittadinanza,
- bonus per partite IVA e lavoratori autonomi,
- indennità per colf e badanti,
- integrazione salariale nel settore agricolo (CISOA) con causale COVID-19, la cui durata massima è di 120 giorni compresi tra il 23 febbraio ed il 31 dicembre 2020, con concessione dell’integrazione salariale da parte del Direttore della sede INPS.