Greenpeace anche quest’anno ha condiviso dati importanti circa la deforestazione e le conseguenze che ne derivano. L’industria della carne è la principale causa di disboscamenti.
Greenpeace ha denunciato un fatto molto importante nelle ultime ore. Ogni anno, si occupa di pubblicare il rapporto “Foreste al macello“, al termine delle indagini annuali circa gli enormi problemi di deforestazione. Nel Gran Chaco vivono 4 milioni di persone, su un’area di 1,1 milioni di chilometri quadrati ( che raggruppa l’Argentina, il Paraguay e la Bolivia) e il sostentamento dei suoi abitanti è basato sulla “produzione” della foresta.
Gran Chaco, realtà preoccupanti
Purtroppo, però, nel Gran Chaco i dati parlano chiaro e svelano che è una delle zone più colpite al mondo per deforestazione. La causa principale? La diffusione rapida delle piante di soia modificate geneticamente e degli allevamenti.
“Alcune grandi aziende argentine dedite alla produzione e alla lavorazione di carne sono legate alla deforestazione del Gran Chaco, che è la più grande foresta tropicale secca del Sud America”
Il Gran Chaco non è solo questo, ma anche:
“la seconda più grande foresta tropicale dell’America Latina dopo l’Amazzonia, ed esportano carne in Europa e Israele“
I periodi di maggiore deforestazione
Il ministero dell’Ambiente Argentino non ha fatto attendere e ha condiviso i dati delle annate peggiori: una di queste è stata tra il 1990 al 2014, in cui sono stati distrutti 7.226.000 ettari di foreste. Il danno è particolarmente preoccupante, in quanto corrisponde alla superficie di Olanda e Belgio assieme e un buon 80% si concentra a Santiago del Estero, Salta, Chaco e Formosa.
“Il giaguaro, un animale emblematico che un tempo popolava vaste aree del Centro e del Sud America, rischia di scomparire. Si stima che nella regione argentina del Gran Chaco ne rimangano meno di venti”
Queste le parole di Borghi, che mostra parecchia preoccupazione a riguardo del giaguaro, che ha sempre caratterizzato quelle terre.