Depressione o tristezza? Una differenza sottile che però bisogna essere in grado di distinguere. Vediamo insieme di cosa si tratta
Depressione e tristezza sono due aspetti complementari della medesima medaglia ma non è sempre facile distinguerli.
L’eziopatologia della depressione trae le sue origini da fattori ereditari, ad essi si associano fattori ambientali e sociali che nutrono la tristezza.
Qual’è la differenza tra la depressione e la tristezza?
Non sono sinonimi ma si tende spesso ad equipararli, inoltre non è sempre facile risolvere tale l’enigma ovvero tra depressione e tristezza.
Mentre la tristezza è dovuta ad un abbassamento del tono dell’umore, causato da specifiche situazioni sociali e/o ambientali, la depressione è uno stato patologico che accompagna una malattia grave e in alcuni casi gravissima.
La tristezza è una delle sei emozioni primarie insieme alla felicità, disgusto, paura, sorpresa e rabbia.
Le emozioni primarie non sono altro che risposte innate agli stimoli esterni mediante le quali ci avviciniamo ad un oggetto o ci allontaniamo da esso.
A volte risulta facile cadere nell’errore comune di confondere la tristezza con la depressione.
Essa si manifesta con un dolore estremo e insopportabile.
Tutto viene percepito come stancante, anche le attività che prima suscitavano maggiore interesse, ci si sente confusi e disorientati, il tempo che è galantuomo non aiuta a lenire la sofferenza.
Si trascorre la maggior parte del tempo a dormire e ci si annega in uno stato di anedonia.
L’anedonia non è altro che la perdita di interesse o l’incapacità di provare piacere nello svolgimento di attività solitamente gratificanti.
in questo caso, non ci troviamo di fronte alla tristezza, ma stiamo soffrendo di depressione.
Tristezza, come distinguerla
La tristezza è seguita da una difficoltà legata al pensiero, all’attenzione e alla concentrazione. Lo stato alterato di coscienza sarà accompagnato per qualche notte da un pò di insonnia.
Una volta risolto ciò che ci ha turbato, il ritmo sonno veglia riprende il suo abituale corso. Questo accade perché i pensieri e le eventuali preoccupazioni sono legati alle cause che hanno determinato la nostra tristezza e hanno un effetto temporaneo.
Il trascorrere del tempo porta via con sè la tristezza e giunge una nuova metacognizione dei fattori scatenanti l’abbassamento del tono dell’umore.
La nostra mente e il corpo riprendono la sua vitalità, tornando più carichi di prima e e attenti alle normali attività della quotidianità.
Come diceva il filosofo tedesco, Johann Gottlieb Fichte
“l’azione rende felici”
Così sembra e poi realmente accade, le persone tristi trovano un momentaneo di giovamento nell’azione, possa essere un drink, una telefonata o una passeggiata.
Depressione, come si manifesta
Nella depressione, al contrario, tutto diviene difficile, anche le cose più semplici.
La mancanza di volontà ed energie per qualsiasi attività o l’abulia è un altro sintomo. Non si ha voglia di fare nulla, anche prepararsi il pranzo o semplicemente un caffè.
La continua perdita di ogni speranza e lo scarso valore che il soggetto depresso si attribuisce nutrono i pensieri più tristi e negativi, come quelli legati al suicidio.
Improvvisamente tutto diventa difficile e sembra meno chiaro, non si è assolutamente in grado di capire cosa sta accadendo e cosa ha scatenato la sintomatologia depressiva.
La depressione favorisce l’insonnia e l’insonnia favorisce a sua volta la depressione.
Il sonno risulta disturbato e potrebbe perdurare anche per lunghi periodi.
Ciò che abitualmente accade, è che si ha una tremenda difficoltà ad addormentarsi, per poi svegliarsi nel cuore della notte.
Si innesca un pericoloso circolo vizioso fatto di inattività, perdita di interesse generale e totalizzante.
Tutte quelle attività che prima davano piacere, ora sono prive di interesse, non esistono più pensieri né sentimenti piacevoli, segue solo stanchezza e mancanza di riposo.
Mentre una persona depressa non sa perchè sta male ma sa solo che sta male, una persona triste sa bene perchè sta male.
Inoltre la situazione di tristezza è solo transitoria mentre nella depressione non esiste il concetto di transitorietà bensì solo quello di cronicità.