Sono momenti decisivi quelli che stiamo vivendo in queste ore. Julen il bimbo di 3 anni caduto nel pozzo è a pochi passi dai soccorsi
Sono ore davvero decisive. Il piccolo Julen, il bambino caduto nel pozzo a Totalan (Malaga) il 13 gennaio sta per essere recuperato dai minatori specialisti che da oltre 12 giorni stanno incessantemente scavando per salvare il piccolo.
Da quasi 2 settimane Julen si trova a 70 metri di profondità, al freddo e solo. Le speranze di vita sono pochissime. Ma i genitori non si sono ancora persi d’animo.
Veglia di preghiera a Totalan per Julen
Questa sera, tra lacrime e commozione, la comunità di Totalan (circa 200 persone) si sono unite per momento di preghiera insieme ai genitori del bambino. Loro (la mamma e il papà) non si sono persi d’animo, sperano nel miracolo.
Il recupero di Julen – Il tunnel orizzontale
Sono stati moltissimi gli imprevisti che hanno rallentato il recupero di Julen. Il terreno è molto duro, roccioso, e ci sono stati dei rallentamenti obbligatori che sono serviti a scongiurare frane improvvise. La giornata volge quasi al termine, ma la squadra di soccorso non si ferma neanche questa sera. Il salvataggio di Julen è entrato in una nuova fase: lo scavo della galleria orizzontale necessaria a raggiungere il piccolo Julen.
L’ingegnere speleologa María Ramírez ha dichiarato che i minatori vertono in condizioni pericolosissime anche per loro stessi. L’ossigeno potrebbe non bastare, ma al momento è ancora tutto sotto controllo.
🔴 “Hay muy poco oxígeno, pero está todo controlado”. Hablamos EN DIRECTO con María Ramírez, una Ingeniera Técnica de Minas que nos cuenta cómo va a ser el trabajo de los #MinerosAsturianos 📹📺 @BallesterosTV #Totalán #Málaga
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— España Directo (@EDirectoTVE) 24 gennaio 2019
“Hanno pochissimo ossigeno, però al momento è ancora tutto sotto controllo”
Ore 22:21 – Tra i membri del gruppo di salvataggio c‘è un “grande ottimismo” riguardo il punto esatto in cui si trovail Julen, come ha dichiarato il portavoce della Guardia Civil, Jorge Martin, una possibilità che si è “diffusa” in tutti componenti del gruppo di salvataggio.