Poche ore fa, sembrava che la tragedia di Julen, la quale da 10 giorni tiene il mondo col fiato sospeso, fosse finita. Invece no, nuovi problemi tecnici ritardano ancora una volta il recupero del bambino, le cui speranze di recuperarlo in vita sono ormai ridotte al minimo. Ecco che cosa è accaduto.
Poche ore fa un’emittente spagnola, ha pubblicato un video in diretta, che mostrava le immagini drammatiche del recupero del bambino di 3 anni precipitato in un pozzo a Malaga, in Spagna.
Pochi minuti fa invece la tragica notizia, “nuovi problemi tecnici”, intralciano la via della liberazione del piccolo Julen, le cui possibilità di poterlo recuperare ancora vivo, sono ormai ridotte all’osso, soprattutto dopo l’annuncio ai soccorritori ai quali è stato detto di non avere ormai più scadenze.
In via definitiva, sarebbe terminata la realizzazione del tunnel parallelo, ma pare che il tubo di metallo da inserire al suo interno sia risultato di un diametro maggiore rispetto alla perforazione, e che dunque in altri termini “non entrerebbe nel canale”, costringendo in questo modo a ricominciare gli scavi.
Ecco cosa hanno dichiarato il coordinatore dei soccorsi, Rafael Galvez:
“Dopo oltre una settimana di lavoro, lo scavo del tunnel parallelo a quello in cui è caduto il piccolo di due anni era terminato ma al momento di calare il tubo che dovrebbe garantire la sicurezza dei minatori si è scoperto che il diametro si restringeva a circa 40 metri di profondità e si è tornati a lavorare”
poi prosegue:
“Per l’ultimo tratto saranno impiegati otto esperti nel salvataggio minerario che però si daranno il cambio due alla volta scendendo con una capsula di soccorso per iniziare a scavare il tunnel orizzontale che permetterà di arrivare a Julen”
E’ iniziata una vera e propria corsa contro il tempo, a quanto pare non si potrà giungere, continuando di questo passo, prima di domani, giovedì 24 Gennaio, al piccolo Julen.
Il capo delle operazioni ha tenuto a sottolineare che è possibile che il bambino non si trovi esattamente a 70 metri di profondità, ciò, prosegue, è una ipotesi basata sul ritrovamento di alcune rocce e terra che Julen avrebbe trascinato con se al momento dell’accidentale caduta nel tunnel. Se il piccolo, non dove trovarsi li, allora i soccorritori saranno costretti a continuare gli scavi.