Dl Elezioni, voto di fiducia annullato perché manca il numero legale
In Senato durante il voto di fiducia sul Dl elezioni sono andati in scena errori nei conteggi, che non si vedevano dal 1989.
A causa di un errore sul calcolo dei congedi, in Aula si è tenuto il voto nonostante mancasse il numero legale dei presenti.
Una volta che il problema è venuto alla luce, il voto di fiducia è stato annullato e riprogrammato per venerdì mattina alle ore 9.30.
È quanto si apprende dai gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione che hanno già allertato i Senatori.
Dl Elezioni, voto annullato: manca il numero legale
In Aula al momento della votazione erano presenti 149 parlamentari, ma il numero legale è quello di 150 presenze.
“Dai conteggi che abbiamo fatto e verificato il numero legale era 150. Invece i votanti sono stati 149 e quindi non c’era il numero legale e la votazione va annullata e ripetuta”,
ha sottolineato il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli.
Se non c’è una maggioranza parlamentare a sostegno del governo significa che il governo non c’è. Oggi si rivota la fiducia.
Il via libera del Senato con voto di fiducia è arrivato al termine di una giornata particolarmente convulsa.
Il voto al provvedimento – che era passato con 145 sì, 2 voti contrari (Matteo Richetti ed Emma Bonino) – aveva provocato le assenze per protesta del centrodestra.
Una mattinata di proteste e polemiche a Palazzo Madama, dove gli esponenti dei partiti di centrodestra e di centrosinistra erano impegnati nella discussione del decreto elezioni.
Il sottosegretario dell’Interno, Achille Variati non ha posto la questione di fiducia, mentre il senatore Riccardo Nencini, pur presente, non ha partecipato al voto.
Dl Elezioni: per cosa si vota?
Nel Dl Elezioni sono presenti le disposizioni sono volte a posticipare i termini ordinari per lo svolgimento dell’Election Day 2020 ed estendere l’applicazione del principio dell’accorpamento delle consultazioni ai fini dello svolgimento del referendum sul taglio del numero dei parlamentari.
Inoltre, il Dl Elezioni mira a ridurre il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione di liste e candidature nelle elezioni comunali o regionali.
Election Day 2020: l’intervento della Presidente del Senato
La Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha proceduto con la votazione nominale per alzata di mano.
Immediate le proteste della maggioranza, che ha cercato di correre ai ripari chiedendo una nuova votazione.
In aula si sono sollevati insulti e cori da stadio tra gli esponenti dei partiti di centrodestra e centrosinistra, subito l’intervento di Casellati che ha placato le proteste e si è proceduto con la seconda votazione “elettronica”.
Il voto ha rischiato di far cadere la maggioranza e la proposta di Calderoli è stata respinta, ma per soli due voti (104 contro 102).
Dl Elezioni: la proposta di Calderoli
Roberto Calderoli, esperto di regolamenti parlamentari, avendo notato l’assenza di molti senatori dei partiti di maggioranza, ha proposto all’Aula di non procedere all’esame dei singoli articoli del provvedimento, ma di proseguire direttamente con il voto finale.
In questo modo si è negata al Governo la possibilità di porre la questione di fiducia.
DL Elezioni: le reazioni dopo la votazione
Dopo il risultato, le proteste dell’opposizione si sono fatte più insistenti.
La vicecapogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, Licia Ronzulli ha sottolineato:
“Chiedo alla presidente Casellati di verificare, tramite le telecamere, le presenza dei senatori in Aula”.
Dl Elezioni: niente numero legale, votazione da rifare
Niente numero legale, il Dl Elezioni si rivoterà oggi venerdì 19 giugno in mattinata a partire dalle 9.30.
“Colpo di scena!”,
ha esultato la vicepresidente di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli.
“Il decreto già era al limite della costituzionalità e come sempre si è provato ad approvarlo senza tener conto delle opposizioni, ma quello che emerso con chiarezza è stato quanto la maggioranza ci tenesse effettivamente”,
sottolinea la Ronzulli.