Questa mattina si è tenuta l’udienza per il ragazzo arrestato in Egitto, ma il Tribunale ha rigettato la richiesta di scarcerazione.
Il Tribunale in Egitto si è espresso in merito alla possibile scarcerazione di Zaky, rigettando la richiesta.
La richiesta di scarcerazione di Zaky dall’Egitto
Una udienza durata solamente dieci minuti questa mattina per Zaky, l’attivista e studente dell’Università di Bologna che è stato arrestato al suo rientro in terra egiziana con l’accusa di propaganda eversiva.
Uno dei legali ha evidenziato:
“il ricorso è stato respinto”
E il ragazzo è entrato in manette in Tribunale rispondendo ai cronisti che tutto stesse andando per il meglio. Durante l’udienza c’è stata la presenza di quattro diplomatici, due italiani e due svedesi in rappresentanza dell’Unione Europea proprio in merito al programma di monitoraggio. Presenti anche un diplomatico americano e uno canadese.
Le parole di Amnesty International
Amnesty International ha reagito immediatamente con le parole del portavoce italiano Riccardo Noury:
“avevamo sperato in un esito differente. c’erano segnali che potesse andare diversamente in un’aula piena di giornalisti e diplomatici”
Evidenzia quindi che ora si ripartirà con una campagna ancora più forte ed incisiva, soprattutto in vista della prossima udienza del 22 febbraio:
“in questa sede verrà deciso se rinnovare o meno la detenzione preventiva. e noi siamo ancora più determinati”
Le parole di Zaky
Come si evince da Il Messaggero, il ragazzo resta in carcere e in merito alle accuse potrebbe anche rischiare l’ergastolo oppure sino a 25 anni come confermato dal suo avvocato difensore.
Il ragazzo ha spiegato ai giudici che lo hanno ascoltato di essere solamente uno studente che è andato a trovare i parenti, di essere innocente e voler tornare a casa in Italia il prima possibile per continuare i suoi studi.