“La preghiera mi aiuta a tenere la mano di mio figlio”. Elena Santarelli torna a parlare della malattia di suo figlio Giacomo e del Progetto Heal.
Elena Santarelli torna a raccontarsi in una emozionante intervista a ‘Il Messaggero’, in cui è tornata a parlare della malattia del suo piccolo Giacomo che da 1 anno e 4 mesi a questa parte, combatte con forza contro un tumore cerebrale.
La conduttrica ha parlato anche del Progetto Heal, che sostiene la ricerca contro il cancro al cervello in età pediatrica, di cui è “madrina” e testimonial.
In tale vesti il prossimo 15 marzo prenderà parte all’inaugurazione di una nuova sede del Progetto a Sora, in provincia di Frosinone.
La showgirl, infatti, in una delle sue ultime apparizioni in Tv a La Vita in Diretta dichiarò di aver sentito il dovere, in ‘qualità di personaggio pubblico, di attivarsi a livello sociale’ per sostenere e combattere insieme a tutti quei genitori che come lei stanno attraversando questo ‘cammino’ difficile.
Giacomo è arrabbiato, a volte mi dice «che palle!» i capelli…”
Nell’intervista rilasciata a ‘Il Messaggero’ la showgirl, oltre ad aver parlato del suo impegno con il Progetto Heal, si lascia andare raccontando alcuni aspetti del suo privato e dell’esperienza, che sta vivendo da quando ha scoperto la malattia di suo figlio. In particolare si è soffermata sull’importanza del ricevere un sostegno di tipo psicologico, fondamentale al fine di avere il giusto approccio con suo figlio in particolare nelle fasi più critiche della malattia come la perdita dei capelli o i momenti di rabbia:
“È servita parecchio per avere il giusto comportamento con mio figlio, nella comunicazione, nel controllo dei momenti più critici come la perdita di capelli, la rabbia: i bambini sono molto arrabbiati. A 4, 5 anni non capiscono ancora, la prendono quasi come un gioco. Ma a 10, per quanto la vita che facciamo sia la più bella e normale possibile, è comunque la vita di un bambino malato, e non posso negare che sia arrabbiato”.
Giacomo, che ha solo 10 anni, è come chiunque cede a momenti di rabbia, a cui la Santarelli, cerca di far fronte sempre col sorriso e donando lui parole positive e di conforto:
“A volte Mi dice «che palle!». I capelli che cadono, andare in ospedale per la chemio. Io mi ritengo fortunata, ma è difficile spiegare la fortuna che abbiamo avuto a un bambino di 10 anni. Lo capirà quando sarà grande”.
Elena Santarelli, principalmente per una questione di scaramanzia, da sempre preferisce non esporre al pubblico quelle che sono le condizioni del figlio, scegliendo al momento il silenzio e di raccontare poi, quando sarà il momento per lei opportuno ‘per dare forza alle altre famiglie’.
La showgirl, si lascia poi andare a quelle che sono le sue sensazioni, le sue emozioni a volte anche di sconforto, e per le quali ‘vorrebbe sfogarsi’, ma non può, almeno a casa, rivela ‘non si può più’:
“Vorrei sfogarmi, ma solo per essere ascoltata”
“Non sono una che si piange addosso. Pochi hanno visto le mie lacrime. Se piango, poi, devo sempre andare altrove, a casa non si può più. […] Vorrei sfogarmi, ma solo per essere ascoltata”.
E continua, rivelando quanto sia difficile portare la ‘pesante maschera del va tutto bene’per proteggere il suo piccolo Giacomo ma soprattutto tutti coloro che ogni giorno la sostengono e le sono accanto in questa battaglia:
“La maschera del «va tutto bene» è pesante ma la devi portare per forza. A che serve condividere il fatto di avere una risonanza domani? Non lo dico neanche ai miei genitori. Basto io a non dormire da 7 giorni prima, perché dovrei essere egoista e fare stare male anche gli altri?”.
La showgirl, parla poi della piena fiducia che ha nei confronti del personale medico e del loro operato, e quanto la preghiera sia per lei di fondamentale importanza in questo periodo:
“Mai messo in dubbio l’operato dei medici, la preghiera mi aiuta a tenere la mano a mio figlio”.
In ultimo la Santerelli, madre guerriera, cerca di darsi un consiglio e di darlo a tutte le mamme che stanno affrontando la sua stessa battaglia, quelle parole che ‘avrebbe voluto sentirsi dire’ quando ha scoperto che il suo piccolo Jack era stato colpito dal tumore:
“Disperati pure, perché è normale ora fare uscire dolore, rabbia e disperazione. Poi rimboccati le maniche, rivestiti del tuo solito sorriso, combatti, e affidati a questi dottori”.
Non possiamo che pregare e augurare ad Elena e al suo Piccolo Jack una pronta guarigione, affidando soprattutto le nostre speranze alla ricerca, in cui la Santarelli come tutti noi del resto crediamo fermamente.