Elezioni a settembre: i 5 Governatori delle Regioni chiamate al voto inviano una lettera a Mattarella
Cinque Governatori delle amministrazioni chiamate al voto hanno scritto una lettera al Capo dello Stato affinchè si voti a luglio e non a settembre.
Ieri è stato approvato dalla commissione Affari Costituzionali di Montecitorio il dl che rinvia all’autunno il voto per le Regionali, le comunali e il referendum per il taglio dei parlamentari.
La data dell’Election Day non è stata oggetto del voto in commissione, ma il Governo ha ribadito che quella del 20-21 settembre sarebbe l’opzione migliore.
I Presidenti delle Regioni chiamate al voto (Campania, Puglia, Marche, Liguria e Veneto), hanno redatto ed inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo un intervento che scongiuri la proroga della data dell’Election Day oltre il mese di luglio.
Una proroga
“può essere giustificata solo da ragioni sanitarie ed emergenziali, sta assumendo i contorni di una decisione politica e, ci sia concesso, basata sulla convenienza di parte, che a nostro avviso non può giustificare la compressione dell’autonomia legislativa regionale e il diritto di voto degli elettori”,
ribadiscono i Governatori nella lettera indirizzata al Capo di Stato.
Election Day: pressing dei Governatori sulla data delle elezioni
Per i 5 Presidenti delle Regioni la soluzione di svolgere le elezioni dal 20 settembre in poi sarebbe da evitare.
I governatori chiedono di anticipare la data e di fissarla dal 27 luglio.
“Votare è un principio democratico, se va avanti così siamo costretti a rompere con il governo”,
hanno ribadito i cinque governatori.
Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha sottolineato, a tale proposito, che non viene leso alcun diritto decisionale e che i Presidenti delle Regioni potrebbero indire le elezioni già per il 6 settembre.
Entro il 18 luglio è possibile presentare il provvedimento ed entro il 7-8 agosto le candidature, facendo partire la campagna elettorale dal 7 agosto.
La ministra ha promesso di confrontarsi col presidente del Consiglio Conte e di far sapere ai governatori.