Temendo che il voto postale generi frode, il Presidente americano Trump ha evocato su Twitter l’opportunità di un rinvio delle elezioni presidenziali negli USA.
Il Presidente Donald Trump sta valutando di rinviare le elezioni presidenziali di novembre per paura di brogli.
Secondo il tycoon, il voto per corrispondenza non sarebbe sicuro.
“Con il voto via posta le elezioni 2020 saranno le più inaccurate e fraudolente della storia, Sarà un grande imbarazzo per gli Stati Uniti”,
twitta lo stesso Trump che mira a ritardare le Elezioni fino a quando i cittadini statunitensi potranno votare in modo corretto e sicuro, anche se ad oggi non ci sono prove che il voto per corrispondenza comporti brogli elettorali.
Trump ha twittato subito dopo la notizia che l’economia degli Stati Uniti ha subito una battuta d’arresto del 32,9% su base annuale, secondo le stime preliminari dell’Ufficio di analisi economica.
Elezioni Presidenziali USA, Trump pensa ad un rinvio, anche se non è solo
L’inquilino della Casa Bianca Donald Trump non è comunque solo a evocare il timore che il voto via posta possa determinare brogli.
Il Ministro della Giustizia americano William Barr ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Fox Information:
“Quando i governi statali iniziano a intraprendere queste pratiche, allora la fiducia dei cittadini viene compromessa.
Ciò potrebbe portare la nazione a uno scenario davvero oscuro se perdiamo fiducia nelle conseguenze delle nostre Elezioni”.
“Mai nella storia americana – nemmeno durante la guerra civile e la seconda guerra mondiale – c’è stata una minima mossa volta a ritardare le elezioni presidenziali”,
ha dichiarato lo storico presidenziale Michael Beschloss su Twitter.
Quindici Stati avevano rinviato le elezioni primarie o avevano optato per il voto postale con scadenze prolungate, come riportato dal New York Times all’inizio di quest’anno. Il rinvio delle elezioni presidenziali è però molto più complesso.
Modifiche alle modalità di voto possono essere apportate solo revisionando la normativa. Affinché ciò avvenga, il Senato e la Camera degli Stati Uniti – che sono controllati dai democratici – dovrebbero votare per tale legislazione.
Il rinvio del voto non rinvierebbe la scadenza del mandato. Se entro il 20 gennaio non si fosse tenuto un voto, scatterebbe la linea di successione presidenziale.