I commissari straordinari denunciano il colosso franco-indiano, colpevole di danneggiare l’economia nazionale con la chiusura dell’ex Ilva
Esposto contro ArcelorMittal. I pm indagano per “danno all’economia nazionale” per la chiusura dell’ex Ilva.
La denuncia contro ArcelorMittal
Esposto dei commissari straordinari dell’ex Ilva di Taranto alla Procura di Taranto. La denuncia è quella di aver danneggiato l’economia nazionale.
A far partire le indagini una serie di esposti che potrebbero addurre reati per i quali sono previste condanne fino a 12 anni di carcere. È l’articolo 499 del codice penale a sancire le violazioni commesse.
“Chiunque, distruggendo materie prime o prodotti agricoli o industriali, cagiona un grave danno alla produzione nazionale è punito con la reclusione da tre a dodici anni”
è quanto stabilisce l’articolo a cui i commissari straordinari dello stabilimento tarantino si appellano.
Diciotto pagime contenute nel documento presentato ai pm e di cui i commissari straordinari hanno discusso nell’incontro tenutosi ieri, a porte chiuse, con i procuratori tarantini.
I nodi della questione sarebbero due: innanzitutto, il colosso franco-indiano non sarebbe legittimato a spegnere gli altiforni, visto l’obbligo a riconsegnare lo stabilimento nelle condizioni iniziali e quindi con i macchinari in funzione.
La seconda questione riguarda il danno economico: se gli altiforni venissero spenti, per ripristinarne la funzionalità occorrerebbero milioni di Euro.
Governo diviso
Intanto lo scorso 13 novembre il colosso franco-indiano ha depositato l‘atto di recesso del contratto d’affitto dell’ex Ilva di Taranto.
L’esecutivo di governo si divide sulla questione scudo fiscale. Italia Viva ha proposto due emendamenti al decreto fiscale. Uno scudo più generale valido per tutte le aziende ed uno più dettagliato appositamente pensato per lo stabilimento dell’ex Ilva di Taranto. Questo secondo scudo fiscale coprirebbe la società fino al completo risanamento.
Il Movimento 5 stelle, da una parte, ritiene valida l’idea del neo partito di Matteo Renzi, dall’altra, con Di Maio in primis, ritiene che ArcelorMittal debba rispettare gli impegni presi.
Intanto il Presidente del Consiglio sta lavorando per evitare lo spegnimento degli altiforni e gli esuberi.