Ennesimo femminicidio, questa volta a Cerignola dove un 44enne ha sparato alla ex moglie sull’uscio di casa e poi è scappato. Ecco la terribile vicenda.
Si era rifugiato presso il padre il 44enne che a Cerignola pochi giorni fa ha commesso l’ennesimo femminicidio sparando alla moglie che voleva separarsi.
Nunzia Compierchio vittima di femminicidio a Cerignola
Un ennesima vittima di femminicidio è stata Nunzia Compierechio, 41enne pugliese morta lo scorso 5 luglio.
La donna residente a Cerignola in provincia di Foggia è stata infatti l’ennesima vittima della follia omicida di un marito che non accettava la separazione.
L’uomo, Angelo Di Meo, si è infatti recato a sorpresa nell’abitazione dove si trovava la ex moglie.
Secondo le prime ricostruzioni Nunzia avrebbe aperto la porta, probabilmente ignara di quanto stava per accadere.
Di Meo ha a quel punto esploso contro la ex diversi colpi ferendola a morte: per Nunzia non c’è stato infatti nulla da fare.
I due non pare avessero intrapreso ancora le pratiche per la separazione ma la situazione pare fosse tesa da tempo.
Il marito secondo l’avvocato era in stato confusionale
La pistola con cui il marito ha sparato alla 41enne da quanto emerge dal settimanale Giallo, pare fosse stata modificata.
Angelo Di Meo dopo l’omicidio è fuggito ed è andato a cercare rifugio in casa di suo padre.
Proprio a casa del suocero di Nunzia, con in mano l’arma del delitto, è stato trovato dalle forze dell’ordine.
Secondo quanto dichiarato dall’avvocato dell’uomo Gianluca Pignataro, il suo assistito sarebbe stato in stato confusionale dopo l’arresto tanto da chiedergli se la moglie era deceduta.
“Nelle ore successive all’omicidio, il mio assistito era molto confuso ma per niente lucido”
L’uomo, con precedenti di droga era stato già seguito per problemi psichici al Centro di Salute Mentale della zona come riporta Foggiatoday.
Di Meo dopo l’arresto è stato a lungo interrogato dagli inquirenti ma da ciò che emerge non avrebbe risposto alle domande.