Proseguono le indagini sulla morte della 78enne di Montecassiano, per gli avvocati della famiglia sono emersi segni di estranei.
Il caso di Rosina Carsetti morta a 78 anni la Vigilia di Natale si infittisce di giorno in giorno, i famigliari indagati per omicidio gridano al processo sommario mentre emergono nuovi elementi inquietanti.
La morte di Rosy: si indaga per omicidio
La tragica morte di Rosina risale alla Vigilia di Natale. Alle forze dell’ordine di Montecassiano in provincia di Macerata è giunta una chiamata che denunciava una rapina in una villetta del luogo.
A telefonare era la figlia di Rosina che ha fornito un primo racconto di quanti accaduto. Un ladro si sarebbe introdotto nell’abitazione dove viveva Rosy ed i famigliari: il marito Orazio, la figlia Arianna ed il nipote 20enne Enea.
Secondo la versione della figlia sua madre era morta per lo spavento: il ladro avrebbe rinchiuso il padre e malmenato la figlia, alla ricerca di refurtiva (circa duemila euro).
Solo in seguito i famigliari dell’anziana legata sul pavimento si sarebbero accorti della sua morte.
Tale versione non ha convinto però gli inquirenti che hanno messo tutta la famiglia sotto indagine.
La figlia Arianna è accusata di omicidio volontario mentre gli altri famigliari per favoreggiamento. Inoltre per tutti vi è l’accusa aggiuntiva di simulazione di reato.
Le testimonianze: Rosy aveva paura?
La povera anziana morta in casa pare avesse già cercato aiuto contattando un centro antiviolenza del luogo. Inoltre alcune persone amiche della donna avrebbero svelato alcune agghiaccianti parole dette dalla 78enne
“Non posso usare l’acqua calda, mi scaldo le mani con le fiamme dei fornelli in cucina”.
Avrebbe confessato Rosina ad un’amica come riporta Il Resto del Carlino.
“Mi ammazzeranno. Vorrei scriverti una lettera così quando morirò saprai chi è stato”.
Lo avrebbe rivelato proprio Rosy all’amica ma non solo: l’anziana avrebbe anche raccontato due episodi di violenza subiti in casa.
I legali annunciano nuovi elementi: segni di estranei
Le indagini proseguono incessanti e sia la Procura che gli i legali della famiglia cercano di trovare elementi rilevanti.
Poche ore fa il pool difensivo della famiglia ha svelato dei particolari che potrebbero, se confermati, risultare fondamentali.
Proprio ieri è avvenuto un sopralluogo nella villetta. Presenti erano il magistrato Vincenzo Caruso e Luca Russo, consulente della Procura insieme al procuratore capo Giovanni Giorgio.
Anche i legali della famiglia erano presenti, Paolo Morena, Andrea Netti e Valentina Romagnoli.
I carabinieri hanno sequestrato computer e altri supporti tecnologici di proprietà dei famigliari, anch’essi presenti al sopralluogo.
Secondo quanto rivelato dal pool difensivo sarebbero emersi anche dei segni di effrazione su una finestra.
“È chiaro che il rapinatore è passato dal retro. Abbiamo indicato alcuni elementi probatori che sono stati acquisiti dai carabinieri come reperti a discarico”.
Sono le parole dell’avvocato Netti che specifica che se il rapinatore fosse passato dal retro come rivelerebbero alcuni dati, sarebbe spiegato perché i cani non abbaiarono.
Anche ulteriori elementi sarebbero spiegabili ma l’avvocato precisa che l’incarico è stato appena assunto e ci sono vari passi da seguire.
Nel frattempo l’auto del nipote è stata dissequestrata e restituita al giovane.
Il giallo della morte di Rosina resta dunque tutto da chiarire per dare giustizia al l’anziana.