Giuseppe Conte è intervenuto alla Camera per le comunicazioni sulla attuale situazione politica dettata dalla crisi di Governo. Domani parlerà al Senato.
La crisi di Governo, secondo Giuseppe Conte, in un momento storico come questo, non era necessaria.
L’intervento
Nel corso del discorso alla Camera di questa mattina, Giuseppe Conte ha fatto il punto sul suo operato. Un discorso dettato dalla crisi di Governo in corso. Una crisi che, a detta del premier, avrebbe potuto evitarsi. Nella giornata di oggi voterà la Camera ma i numeri di oggi non saranno decisivi, lo saranno quelli di domani al Senato.
Per il premier, infatti, la crisi in un momento storico come questo, è un grande atto di irresponsabilità. Una crisi che la popolazione, e anche lui stesso, non riescono a comprendere. I cittadini, infatti, in questi mesi, stanno fronteggiando la malattia, la morte, la perdita del lavoro.
Conte ha illustrato tutta una serie di misure che il Governo ha in programma di mettere in campo. Tra queste, le misure per il rilancio del tessuto produttivo che il Governo ha introdotto in Italia.
Un esempio è il fondo PMI per la capitalizzazione delle piccole e medie imprese. E’ stato ridefinito il quadro degli investimenti pubblici con il decreto legge semplificazione. E’ stato ridefinito anche il sistema di responsabilità della Pubblica Amministrazione.
“Chi vuole farsi costruttore questo è il momento giusto”
La pandemia ha rafforzato il senso di responsabilità, manifestato anche dalle forze di opposizione. Perché è proprio nei momenti più critici che la politica deve trovare le sue motivazioni più nobili. Ovvero, fare il bene dei cittadini.
Conte ha annunciato anche tutta una serie di suoi impegni pubblici ed internazionali, che avranno luogo nel corso dell’anno. Una sorta di affermazione, questa di Conte, che è stata una sorta di richiesta di aiuto da parte di chi può collaborare a portare avanti i piani del Governo.
Per tutte le sfide che l’Italia dovrà affrontare sono necessarie:
“la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l’utile personale”.
Ha concluso il premier seguito da applausi scroscianti da parte della maggioranza.