La proposta di impedire la frequenza scolastica ai bambini tornati dalla Cina ha ricevuto il no di Giuseppe Conte che invita a seguire le indicazioni date.
L’emergenza coronavirus sta sollevando polemiche anche per la proposta partita dai governatori leghisti del Nord di effettuare una “quarantena”preventiva per i minori rientrati dalla Cina, il premier Giuseppe Conte nega il consenso e spiega perché.
La proposta di Lombardia, Veneto e Friuli
Risale solo ad ieri la proposta avanzata dalle tre regioni del Nord a maggioranza leghista su una stretta preventiva sull’emergenza coronavirus che ha fatto storcere il naso un po’ a tutti.
I governatori di Veneto, Lombardia, Friuli e la provincia autonoma di Trento hanno infatti chiesto di poter mettere in pratica nelle scuole sul loro territorio una sorta di quarantena preventiva.
Secondo la proposta infatti, i bambini che sonio rientrati recentemente da viaggi in Cina avrebbero dovuto restare a casa per almeno 14 giorni.
Nel frattempo arriva la notizia che il 17enne italiano rimasto a Wuhan perché aveva manifestato febbre è risultato negativo ai test per il coronavirus e potrà partire non appena possibile.
La motivazione riportata da Zaia in conferenza stampa riguarda la non certezza che i minori che non presentino sintomi non possano contagiare altri.
In realtà le autorità sanitarie hanno escluso ciò, ponendo come doìiscriminante per la diffusione del virus la manifestazione dei sintomi.
Il “No” di Giuseppe Conte e Boccia
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte da Londra risponde così alla proposta, bocciandola:
“Ci dobbiamo fidare delle autorità scolastiche e sanitarie… invito i governatori del nord a fidarsi di chi ha specifica competenza”
Come specifica Conte, l’Italia ha attuato prima di tutti gli altri Stati Europei le misure idonee e la circolare invita alle scuole dal Ministero della Salute nelle scorse ore specifica bene l’iter da seguire per essere in sicurezza.
Tutti i minori possono rientrare a scuola solo dopo che siano state controllate attentamente le condizioni di salute segnalando problemi respiratori e febbre.
Conte come riporta La Repubblica rassicura:
“Da noi non ci sono i presupposti per allarme o panico, la situazione è sotto controllo”
Sulla questione è intervenuto anche il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia che ha ricordato:
“Le linee guida in materia di tutela della salute sono competenza dello Stato. dEcide il ministro della Salute e le Regioni si adeguano”.
In ogni caso dichiara che il Governo terrà in conto la proposta come sollecitazione aggountiva a tenere alto il livello di attenzione e prevenzione nella scuola.