Il Tribunale di Firenze ha condannato una coppia di Grosseto che abusava della figlioletta di 2 anni ritratta da numerose foto sconvolgenti.
Gli abusi sarebbero stati pianificati già prima della nascita della piccola, come si è scoperto dagli archivi telefonici dell’indagine che ha portato all’arresto di una coppia di Grosseto.
Madre e padre condannati a Grosseto per abusi sulla figlia di 2 anni
La tremenda vicenda di abusi in famiglia ai danni di una minore arriva da un comune in provincia di Grosseto.
Una bimba di appena 2 anni era vittima di abusi di natura sessuale da parte dei genitori e di un’altra donna che a sua volta abusava ei suoi due figli.
Non contenti gli aguzzini si scambiavano materiale pedopornografico. Da quanto è emerso inoltre la duenne sarebbe addirittura stata concepita a tale scopo, lo svelano i messaggi intercettati durante le indagini.
Da tali messaggi emergerebbe una verità sconvolgente: la donna già durante la gravidanza completava assieme al marito il diabolico piano di mettere in pratica le aberranti fantasie sulla piccola creatura.
La madre, il padre della piccola e la terza donna sono stati arrestati in seguito ad una lunga e complessa indagine partita nel 2018 ed in seguito condannati dal Tribunale di Firenze.
Le condanne sono state di 9 anni per il padre della bimba e di 6 anni per la madre e per l’altra donna. Le bimbe sono state allontanate dalle famiglie e date in affido ai servizi sociali.
La lunga inchiesta porta all’arresto dei genitori, le bimbe date ai servizi sociali
Un’inchiesta condotta in sinergia dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze assieme alla polizia spagnola aveva portato alla luce uno scenario da brividi.
Era emersa infatti l’esistenza anche nel nostro Paese di gruppi con tematiche pedofile sull’applicazione di messaggistica Telegram.
Gli utenti, tra cui anche i condannati, si sarebbero scambiati materiale pedopornografico .
Proprio il padre della piccola, un 40enne venne arrestato nel 2019 per aver condiviso e detenuto nel proprio telefono del materiale oggetto di reato.
Sugli account Whattsapp e Telegram dell’uomo risultarono presenti anche diversi gruppi e chat su cui tale materiale veniva condiviso con altri utenti come riporta Adnkronos.
Proprio dall’analisi del cellulare e degli altri supporti informatici dell’uomo emerse il coinvolgimento della moglie e dell’altra donna.
Anche le donne come l’uomo avrebbero compiuto abusi sulle figlie sin da quando le piccole avevano appena 1 anno.