La testimone del processo Ruby è morta avvelenata da sostanze radioattive. La chiave è dentro il libro che stava scrivendo?
Imane Fadil è morta a causa di sostanze radioattive che si trovano normalmente in commercio. Dall’ipotesi di suicidio a omicidio il passo è breve e gli inquirenti stanno vagliando tutte le ipotesi possibili.
Chi è Imane Fadil?
Imane era una delle testimoni chiave del caso Ruby, dopo nove anni passati in Procura e all’interno dei Tribunali per raccontare la sua verità in merito alla storia giudiziaria di Silvio Berlusconi.
Nel suo curriculum la voglia di sfondare nel mondo della moda e otto cene eleganti ad Arcore. Di origine marocchina, ultima di cinque figli era arrivata in Italia con la sua famiglia combattendo per farsi accettare non solo culturalmente parlando.
La verità in un libro
Secondo il suo avvocato difensore – Paolo Sevesi – è da escludere l’ipotesi di suicidio, così come riportato da Il Messaggero. Evidenzia di averla vista sempre molto determinata e combattiva, anche pochi giorni prima dalla sua morte ed è importante capire se sia stata uccisa e la motivazione soprattutto.
Imane stava scrivendo un libro dove riportare non solo i suoi pensieri ma anche tutti i fatti ricostruiti minuziosamente secondo la sua verità su Berlusconi e tutta la questione del caso Ruby.
Ora quel progetto è rimasto in bozza ed è nelle mani dei PM che cercano una risposta, tracce o qualsiasi cosa possa essere ricondotto alla sua morte misteriosa e senza senso. Le sue ultime parole sono state:
“ho sempre detto la verità e respinto i tentativi di corruzione”