Con lui c’era anche la compagna, che ha immediatamente chiesto aiuto, ma per il giovane non c’è stato nulla da fare.
Il pm ha disposto l’autopsia sul corpo del 31enne, per accertare le cause del decesso.
Tragedia durante l’immersione
Stava facendo un’immersione con la sua compagna di vita e di avventura, quando improvvisamente si è sentito male.
È morto così, nel pomeriggio di martedì, Simone Gasparo, 31 anni.
La tragedia è avvenuta durante un’immersione nelle acque davanti a Pineta di Barcola. La prima a soccorrerlo è stata proprio la compagna, che si è subito resa conto che qualcosa non andava.
Ad aiutare la giovane coppia anche un passante, che si è immediatamente tuffato in acqua. È stato proprio il passante a recuperare il corpo di Simone e a portarlo a riva, per effettuare le prime manovre di soccorso.
Nonostante il tempestivo arrivo dei sanitari del 118, per Simone non c’è stato nulla da fare.
Chi era Simone Gasparo: disposto l’esame autoptico
Il 31enne era un operatore socio sanitario. Appassionato di immersioni, praticava apnea subacquea ed era affascinato dalla storia, tanto che spesso andava a caccia di piccoli tesori con il suo metal detector.
La sua morte resta ancora un mistero, tanto che è stato disposto l’esame autoptico sul corpo del ragazzo.
Solo l’autopsia potrà fornire elementi utili a capire cosa sia davvero successo in quei drammatici istanti al giovane triestino.
La compagna ha raccontato di aver sentito un gemito e di essersi immediatamente tuffata per capire cosa stesse succedendo.
È stata quindi aiutata anche dal passante, un militare avvezzo alle immersioni.
Secondo i primi riscontri, il 31enne potrebbe aver accusato un malore, che gli è risultato fatale.
Poco meno di un anno fa, Simone e la sua compagna avevano avuto una bambina, la piccola Alys.