Luci puntate sugli incendi in Amazzonia e sulla conferma degli aiuti proposti dal G7. Ma il Brasile detta delle condizioni imperative al fine che tutto vada avanti per il meglio
Da una parte gli incendi in Amazzonia e dall’altra il vertice G7 appena concluso che stanzia 20 milioni di dollari per gli aiuti. Un primo no e poi un passo indietro, dettando condizioni molto particolari.
La proposta del G7 al Brasile
Non si placa la questione del disastro che sta investendo il Brasile, con una mobilitazione da parte di volontari – media e personaggi famosi che aiutano o stanziano denaro per risolvere la situazione.
Durante il vertice del G7 tra i tanti temi trattati, il principale è stato proprio questo disastro ecologico del Brasile. Bolsonaro non ha gradito l’intromissione da parte di Macron e gli altri potenti della Terra soprattutto vista la sua assenza.
Al termine di questo incontro sono stati stanziati 20 milioni di dollari come aiuto per i canadair siti in Brasile, affinchè potessero svolgere le loro missioni. Ma il Brasile rifiuta cordialmente senza voltarsi indietro in un primo momento.
L’accordo e le condizioni del Brasile
La svolta arriva successivamente, quando il Brasile decide di fare un passo indietro e accettare i soldi del G7 per combattere il disastro e la deforestazione del polmone naturale della Terra.
Tutto questo però a delle condizioni imperative, poste per amministrare le risorse direttamente gestendo la somma nel pieno controllo:
“chi promuove le donazioni deve capire che la gestione di queste risorse è di competenza del governo brasiliano”
Il Governo attende ancora le scuse da parte di Emmanuel Macron:
“deve ritirare gli insulti che ha rivolto alla mia persona (bolsonaro), perché mi risulta mi abbia dato del bugiardo”
Ora si attende una risposta da parte del Presidente Francese e l’avanzare della consegna dei soldi promessi, con unica gestione da parte dei brasiliani.