La perizia ha accertato che le due adolescenti morte nell’incidente di Corso Francia non attraversarono sulle strisce pedonali.
Nuovi accertamenti per la morte di Gaia e Camilla, le due ragazze che persero la vita nell’incidente di Corso Francia lo scorso dicembre.
Incidente di Corso Francia: la dinamica
Era da poco passata la mezzanotte del 22 dicembre 2019, quando quando le due giovanissime Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann furono travolte da un’auto in Corso Francia a Roma, nei pressi di Ponte Milvio.
Alla guida dell’auto che le investì c’era Pietro Genovese, figlio del noto regista Paolo. Il ragazzo, che era in macchina con altri due amici, risultò positivo all’alcoltest.
Le versioni sull’incidente di Corso Francia furono da subito discordanti. Gli amici del ragazzo raccontarono che le due giovanissime erano sbucate fuori dal nulla e sarebbe stato impossibile vederle.
Altri testimoni raccontarono invece di aver visto Gaia e Camilla attraversare vicino al semaforo, altri ancora che le 2 erano lontane dalle strisce e che avevano scavalcato il guardrail.
La nuova perizia
Una nuova perizia sull’incidente di Corso Francia è stata depositata in Procura. Gli accertamenti mirano al concorso di colpa.
Da una parte Pietro Genovese, il ragazzo che travolse ed uccise le due adolescenti, trovato positivo all’alcoltest e che provedeva a velocità elevata.
Dall’altra le due vittime, Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, le due ragazze investite la sera del 22 dicembre scorso.
La nuova perizia ha stabilito che le due sedicenni non attraversarono la strada sulle strisce pedonali, anzi, il punto di atraversamento era in una zona poco visibile di Corso Francia.
La posizione di Pietro Genovese potrebbe quindi alleggerirsi, visto il concorso di colpa con le due sedicenni. Il ragazzo è agli arresti domiciliari dallo scorso 26 dicembre.
La difesa del giovane non ha mai chiesto la revoca delle misure cautelari, optando per l’attesa della nuova perizia.