L’inquinamento acustico è tra i più subdoli e forse sottovalutati. L’Italia è tra i Paesi dell’Unione tra i peggiori sotto questo punto di vista. I danni sono reali e letali.
L’inquinamento acustico è sicuramente molto sottovalutato anche se in Unione Europea porta molti danni. In base ai dati dell’Agenzia europea per l’ambiente, raccolti in un rapporto, il rumore ambientale in Europa, provoca annualmente 12.000 morti. Il rumore crea un forte stress a livello acustico.
Il rapporto dell’agenzia per l’ambiente
Secondo i dati i Paesi UE con maggior concentrazione di persone esposte all’inquinamento acustico sono: Belgio, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Regno Unito e Germania. L’Italia poi è tra i paesi con il maggior numero di bambini e ragazzi tra i 7 e 17 anni, che hanno dei problemi nella lettura causati dal rumore degli aerei. Lo stesso problema lo vivono i bambini e ragazzi di Vienna e Nicosia.
Il rapporto non si ferma qui, parla anche dei problemi del rumore del traffico stradale, il cui livello rimane stabile dal 2012 al 2017. Secondo è quello ferroviario, seguito da quello aeronautico e industriale.
Anche l’OMS si è occupato del problema. L’agenzia inoltre stima che l’esposizione per lungo tempo a forte rumore provochi 12.000 morti premature, oltre ad essere un forte contributo a ben 48.000 casi nuovi di cardiopatia annui in tutto il continente europeo.
Inoltre sempre in Europa, sono 113 milioni le persone che subiscono gli alti livelli di rumore del traffico sul lungo termine. Infine, secondo le stime 22 milioni di persone soffrono di fastidio cronico e ci sono 6,5 milioni di persone che sono colpiti di disturbi cronici del sonno.
Cosa possiamo fare e le misure da adottare
Per ridurre questi livelli d’inquinamento acustico si deve fare una corretta manutenzione delle vecchie strade, gestire i flussi di traffico, abbassare l’obbligo di velocità dai 50 a 30 chilometri all’ora. Inoltre si devono incoraggiare le persone a pedalare, muoversi a piedi oppure acquistare veicoli elettrici.