ISTAT, Industria italiana: fatturato e ordinativi dimezzati rispetto allo stesso mese del 2019
Industria italiana: rispetto al mese di marzo il calo del fatturato è del 29,4 % e anche gli ordinativi hanno segnato una flessione del 32,2%.
Sono i peggiori risultati per entrambe le serie storiche che partono dal 2000.
Ad aprile si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, si riduca del 29,4% rispetto al mese di marzo e del 23,9% nella media dell’ultimo trimestre rispetto a quella del trimestre precedente.
In termini congiunturali, ISTAT riporta che ancora più ampio è il calo degli ordinativi che registrano una flessione del 32,2% su base mensile e del 27,7% su base trimestrale.
Il calo congiunturale del fatturato è esteso sia al mercato interno, che cede il 27,9%, sia a quello estero, che segna una contrazione del 32,0%.
Per gli ordinativi, sono le commesse provenienti dal mercato interno a registrare il peggiore risultato (-33,9%) rispetto a quelle provenienti dal mercato estero (-30,0%).
ISTAT, Industria italiana: flessione generalizzata a tutti i raggruppamenti
La flessione è generalizzata a tutti i raggruppamenti principali dell’industria italiana: gli indici destagionalizzati del fatturato registrano una caduta congiunturale del 34,4% nel caso dei beni strumentali, del 23,3% per i beni di consumo, del 30,9% per i beni intermedi e del 33,4% per i prodotti energetici.
Rispetto al mese di aprile 2019 il fatturato totale è diminuito del 46,9% rispetto all’aprile dello scorso anno, con cali del 48,1% sul mercato interno e del 44,6% su quello estero.
Per quanto concerne la manifattura, tutti i settori registrano variazioni negative. Le flessioni sono più ampie nel comparto della chimica (-26,6%), dei mezzi di trasporto (-73,5%) e dell’industria tessile e dell’abbigliamento (-78,5%).
Mentre le variazioni sono più lievi per il comparto farmaceutico (-0,2%) e per quello alimentare (-9,5%),
ISTAT, Industria italiana: l’andamento dell’indice degli ordinativi
L’indice degli ordinativi ha segnato una caduta del 49,0%, con cali su entrambi i mercati (-53,0% quello interno e -43,6% quello estero).
L’unica variazione positiva si registra per l’industria farmaceutica (+1,5%).