Sono stati giorni e ore interminabili quelle che hanno lasciato il mondo con il fiato sospeso. Nella notte l’amara notizia della morte del piccolo Julen.
Tutti speravano in tweet della Guardia Civil che potesse dare un minimo di gioia, invece il piccolo Julen non ce l’ha fatta ad aspettare i suoi soccorritori ed ha abbandonato questo mondo troppo in fretta.
L’epilogo di Julen
Il bambino caduto nel pozzo non è riuscito a sopravvivere, come ci si aspettava viste le circostanze dell’impatto e dei tanti giorni all’interno di un luogo buio, stretto e angusto.
Nonostante i soccorritori abbiano fatto l’impossibile – 300 le ore totali – , ingegnando continuamente nuovi piani di recupero – la durezza della roccia e tutti gli imprevisti che ci sono stati in questi dodici giorni hanno impedito di poter essere tempestivi. Questa notte, dopo la quarta micro esplosione, i soccorritori – sempre con molta fatica a causa della durezza della roccia – sono riusciti a localizzare il piccolo, che però era oramai senza vita.
La notizia è arrivata in loco alle 1.25 di questa notte, per poi diffondersi ufficialmente alle 3. Un tweet pieno di rammarico quello dei soccorritori che:
“nonostante tanti sforzi di tante persone, non è stato possibile…rip julen”
Pochi minuti fa il corpo del piccolo bambino ha abbonato il luogo dell’incidente: il delegato del Governo Alfonso Rodriguez Gòmez de Celis ha indetto una conferenza stampa alle nove di questa mattina per spiegare nel dettagli la fase di salvataggio e tutto quello che in questi giorni è avvenuto.
Il malore di papà Josè
Una volta appresa la notizia, papà Josè ha avuto un malore ed è stato prontamente soccorso dallo staff medico presente su posto. Non si hanno ancora notizie certe e aggiornate sulle sue condizioni di salute, per questo suo secondo triste lutto.
Desgraciadamente…a pesar de tanto esfuerzo de tanta gente, no fue posible…#DEPJulen
Nuestras más sinceras condolencias a sus familiares pic.twitter.com/VVJck6QQeC
— Guardia Civil (@guardiacivil) January 26, 2019