Julen e Oliver, i due fratellini piccoli, scomparsi entrambi in poco tempo. Il dramma della famiglia di Malaga
Sono state due settimane molto difficili per la famiglia del piccolo Julen, il bambino che, circa due settimane fa, è caduto all’interno di un pozzo profondo. Purtroppo le condizioni del bambino sono subito risultate precarie. Per due settimane sia la famiglia che i minatori, si sono aggrappati alla speranza che il piccolo Julen fosse ,miracolosamente, ancora vivo. Purtroppo il dramma si è concluso proprio alle 3.00 di stanotte, quando il corpo del piccolino è stato recuperato privo di vita. Il bambino, come in molti sospettavano, è stato ritrovato morto all’interno del pozzo. Un pozzo profondo di circa 100 metri e largo solo 25 centimetri, che ha inghiottito in poco tempo, la vita di una giovane creatura.
Il dolore della famiglia
L’operazione per recuperare il bambino purtroppo non hanno riportato sano e salvo il piccolo Julen. I minatori hanno fatto un grandissimo lavoro, cercando di recuperare il più presto possibile il corpo del bambino. un operazione durata per giorni, circa 12. I minatori non hanno mai smesso di lavorare per recuperare Julen, ma nonostante ciò, il piccolo è stato ritrovato senza vita.
Un dolore che si accumula ad altro dolore. La famiglia di Julen già in passato, ha dovuto affrontare un lutto che li ha devastati completamente. Parliamo proprio del piccolo Oliver il loro primogenito morto soltanto all’età di 3 anni per un forte infarto. Il piccolo è stato portato d’urgenza in ospedale dove i medici però, non hanno riscontrato nulla di grave e solo poco dopo viene dimesso e riportato a casa.
Solo pochi giorni dopo, il piccolo ha di nuovo lo stesso sintomo, smettendo di respirare improvvisamente. Fulminato all’instante da un infarto, per Oliver non c’è stato nulla da fare.
Per la famiglia l’unico spiraglio dopo la morte di Oliver era solo il piccolo Julen. Cercano di andare avanti e di ricominciare ma le speranze si spengono subito dopo la morte precoce di Julen.
Un dolore agghiacciante, racchiuso nel cuore della famiglia e urlate dal papà davanti a quel maledetto pozzo:
«Un’altra volta no! Un’altra volta no!».