Mentre nel mondo si cerca di fronteggiare il Covid-19 e le eventuali ricadute, l’Amazzonia brucia “incontrollata”. Una ricchezza di biodiversità in fiamme.
Mentre l’Amazzonia brucia, le squadre brasiliane sono in malattia o messe da parte.
L’Amazzonia brucia
La foresta amazzonica brasiliana ha visto un notevole balzo nel numero di incendi quest’anno. Si ripetono gli scenari già veduti l’anno scorso.
Intanto gli attivisti accusano il governo brasiliano di fare poco o nulla per contrastare i criminali, e i tagliaboschi illegali continuano a creare roghi e incendi.
Mentre il mondo cerca di fronteggiare l’emergenza Covid-19, gli ambientalisti mettono in evidenza come si stia sfruttando l’emergenza pandemica per incoraggiare minatori, taglialegna e allevatori a invadere impunemente le terre indigene.
Nella primavera, il ministro dell’Ambiente Ricardo Salles è apparso in un video dove incita il presidente Bolsonaro a usare il coronavirus come copertura per allentare le normative ambientali.
Il polmone del mondo brucia
La foresta amazzonica rappresenta 1/3 dell’intero sistema mondiale di foreste pluviali può trattenere tra 140 e i 200 miliardi di tonnellate di carbonio.
E’ un importante deposito di carbonio che rallenta il ritmo del riscaldamento globale, e ospita circa tre milioni di specie di piante e animali e un milione di indigeni.
L’Istituto nazionale brasiliano di ricerca spaziale ha contato che sono stati circa 2.856 i roghi avvenuti solo nel mese di ottobre,
Un mese considerato tra i più piovosi, ma nessuno nutre dubbi che siano tutti di origine dolosa, che mettono a rischio una biodiversità di valore inestimabile.
Secondo gli scienziati l’aumento degli incendi boschivi in Amazzonia ha subito un’accelerazione da quando il presidente Bolsonaro è entrato in carica a gennaio.
Il motivo principale: le sue politiche che favoriscono lo sviluppo rispetto alla conservazione.
Tuttavia come anche Repubblica.it riporta, Bolsonaro, attraverso le agenzie del settore e il ministro dell’Ambiente, rigetta le accuse.
Il presidente del Brasile afferma di aver predisposto militari a sorveglianza e, repressione nei confronti delle gang criminali.
Intanto, risulta essere la foresta che fa parte del Brasile, quella che maggiormente risulta più colpita, con il suo circa 46% di tutti i roghi.