La puntata di Le Iene in onda questa sera 3 dicembre sarà incentrata sulle dichiarazioni scioccanti di un testimone in merito al sequestro di Silvia Romano.
Il prossimo appuntamento con Le Iene è questa sera 3 dicembre 2020 su Italia 1 alle 21.15.
In puntata sarà trattato il caso di Silvia Romano e del suo rapimento: un testimone intervistato da Le Iene ha rivelato nuovi particolari interessanti. La liberazione di Silvia poteva avvenire molto prima di quanto non sia avvenuta.
Le Iene, Anticipazioni puntata 3 dicembre 2020
Il programma televisivo di approfondimento in onda su Italia 1 il giovedì è Le Iene: apprezzato e molto seguito dai telespettatori affronta tematiche attuali con servizi realizzati appositamente da Le Iene.
Al centro della puntata di questa sera c’è il servizio dedicato a Silvia Romano, ragazza liberata all’inizio dell’estate 2020 dopo quasi due anni di prigionia. La ragazza nel frattempo si è convertita alla religione islamica e, una volta liberata, ha dichiarato di non esser stata maltrattata.
È emersa ora la testimonianza di una persona che afferma una sconcertante novità: la ragazza poteva essere liberata molto prima. Si sapeva quasi con certezza dove fosse imprigionata ma sembra che chi di dovere non ha agito.
Il programma ha all’attivo più del 7% di share registrato la scorsa settimana con 1.465.000 telespettatori che hanno seguito con interesse la puntata.
Contenuti clamorosi sono quelli che i telespettatori ascolteranno nella puntata di questa sera: ecco l’anticipazione.
Silvia Romano poteva essere liberata prima
Le due Iene Riccardo Spangoli e Matteo Viviani hanno raccolto le parole di un testimone che sostiene di aver partecipato alle ricerche della ragazza liberata quest’estate: Silvia Romano. La ragazza è stata imprigionata per 500 giorni, fu rapita in Kenya e poi liberata altrove, in Somalia.
Il testimone ha confermato che:
poteva essere liberata prima, un mio contatto sapeva al 90% dove si trovava.
L’uomo afferma di sapere molti dettagli sulla vicenda inclusi alcuni sul riscatto oltre che sulla trattativa fatta per liberare la ragazza. Se tale testimonianza venisse confermata la lettura del sequestro di Silvia sarebbe ben diversa da quella è al momento.
Nell’intervista condotta il testimone ha confermato con estrema sicurezza che la ragazza sarebbe potuta essere liberata molto prima di quanto non si accaduto. Ha successivamente affermato che subito dopo il rapimento le troppe interferenze non hanno permesso a chi di dovere di decidere serenamente. Si sapeva con buona probabilità di certezza dove fosse ma sembra che non siano intervenuti.
Ha continuato poi, si legge su Mediaset.it, dicendo di avere lui stesso un contatto nella foresta che sapeva al 90% dove fosse la ragazza ma chi doveva prendere la decisione non l’ha potuto fare con la giusta serenità.