In Polonia crociata contro la comunità Lgbt: la destra omofoba e la chiesa fanno indignare la società civile che scende in piazza per manifestare
La battaglia in difesa dei diritti degli omosessuali è in atto anche in Polonia, dove tra il 29 giugno ed il 6 luglio scorsi sono andate in scena diverse manifestazioni in circa venti città. E’ stata questa la risposta diretta alle continue intimidazioni riservate alla comunità LGBT che proprio in Polonia continua a non avere vita semplice per via delle esternazioni della destra e della chiesa.
“Liberi dall’ideologia Lgbt”: lo slogan omofobo
Il crescente clima omofobo degli ultimi tempi, ha spinto diversi villaggi, comuni ed assemblee regionali a dichiararsi “Liberi dall’ideologia Lgbt”. Una definizione che ci riporta indietro nel tempo, esattamente alla Germania nazista ed al concetto di “Judenfrei”, ovvero libero da ebrei, usato negli anni dell’Olocausto per indicare le zone “ripulite” dagli ebrei.
E mentre la chiesa polacca si scaglia contro Ikea, accusandolo il colosso dell’arredamento di “propaganda Lgbt” – dopo il licenziamento di un dipendente che sosteneva la necessità di mandare gli omosessuali al rogo – anche la destra politica considera i gay (e non più i migranti) il peggior nemico da abbattere.
No alla crociata omofoba in Polonia
Di fronte ad un clima simile, la società civile polacca ha deciso di scendere in piazza per protestare e dire di no alla crociata omofoba che da mesi ha preso piede nel Paese.
“C’è un clima d’intimidazione e di odio: lo percepiamo in aumento da una settimana all’altra”.
A sostenerlo è uno dei tanti attivisti che si batte per la difesa dei diritti degli omosessuali. La maggior parte della popolazione polacca (il 56%) è contro l’approccio adottato dalla destra. Tra questi c’è il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski, il quale lo scorso giugno è intervenuto anche nel corso del Gay Pride.
La dichiarazioni al centro delle contestazioni, “Liberi dall’ideologia Lgbt”, sarebbe nata proprio contro l’iniziativa del primo cittadino di Varsavia. Ma di strada da fare ce n’è ancora molta.
La chiesa polacca contro gli omosessuali
Ad accrescere il clima intimidatorio nei confronti dell’intera comunità Lgbt è anche la grande confusione provocata dall’intervento della chiesa polacca, già bersagliata in seguito ai numerosi scandali di pedofilia. L’ondata di omofobia è poi alimentata dalle numerose frasi di alcuni rappresentanti della chiesa, come quella del reverendo Marek Dziewicki:
“Lgbt significa pedofili, zoofili, necrofili, vogliono trasformare esseri umani in erotomani sterili”.
E proprio dove l’influenza della chiesa cattolica si fa più intensa, aumentano i casi di omosessuali vittime di pestaggi.