Ousseynou Sy, l’autista del bus di Milano intento a fare una strage di bambini, ha rilasciato delle dichiarazioni agghiaccianti e molto contestate – anche dai prigionieri del carcere
Ousseynou Sy, l’autista del bus di Milano, avrebbe potuto compiere una vera e propria strage anche se grazie ai ragazzi eroi e all‘intervento dei Carabinieri non è successo nulla di grave. Ma quali sono state le sue dichiarazioni?
La dichiarazione dell’autista
Ousseynou Sy non si pente del suo gesto, anzi lo rimarca e lo evidenzia come se volesse dimostrare che quanto da lui fatto ha un senso logico e corretto. Come riportato da Il Giornale l’uomo è stato portato in carcere dopo aver sequestrato 51 ragazzini – ammanettati con delle fascette e tentato di dar loro fuoco.
Il suo gesto è stato fatto, secondo la sua seconda versione, per lanciare un messaggio agli Africani di restare nel loro Paese e non venire in Italia:
“pentito? nessun pentimento. lo rifarei, anche cento volte”
Parole che non lasciano molto all’immaginazione e confermano il suo terribile piano, sin dall’inizio. Se non fosse stato per i ragazzini coraggiosi e i Carabinieri pronti al salvataggio ora forse parleremo di strage e non di eroi.
L’uomo non ha paura del processo e del giudizio finale, sicuro delle sue azioni tanto che l’avvocato riporta le sue parole:
“volevo che il mondo parlasse di me, avevo messo in conto tutto quanto”
L’aggressione in carcere
Ora l’aggressore è a San Vittore, all’interno del quinto raggio – ovvero quello dove i detenuti sono protetti e non possono stare insieme agli altri. Nonostante questa accortezza la sua prima notte è stata devastante e non sono mancate le aggressioni, con lanci mirati di uova e arance all’interno della sua cella.
I detenuti non gli hanno permesso di chiudere occhio, con vari insulti e lanci di vari alimenti che danno forma ad un messaggio molto chiaro e forte.