Un dettaglio sul delitto di Luca Sacchi in merito all’auto di Anastasiya con la solita complicità di Princi. Ecco l’ipotesi agghiacciante del Tribunale del Riesame
Ipotesi che si stanno concretizzando sempre di più sull’omicidio del povero Luca Sacchi. Ecco cosa ipotizza ora il Tribunale del Riesame.
Il mistero dell’auto di Anastasiya
C’è un dettaglio particolare che non è sfuggito agli inquirenti e tratta dell’auto di Anastasiya. Come si evince anche da Il Messaggero, la Citroen C1 gialla potrebbe contenere molti più segreti di quanto non si pensi.
Il Tribunale del Riesame di Roma ha respinto il ricorso di Anastasiya e Princi, che sono la prima obbligata alla firma e il secondo alla detenzione carceraria. I giudici del Tribunale delle Libertà ci sarebbe un punto da verificare in merito all’auto della ragazza: perchè Princi l’ha spostata in tutta fretta dopo che Valerio Del Grosso ha sparato alla testa di Luca Sacchi?
I giudici evidenziano il comportamento del ragazzo molto strano, infatti mentre il ragazzo romano stava per morire sopra un letto d’ospedale – Princi ha svolto alcune operazioni per poi farsi accompagnare da un amico dove erano tutti in attesa di notizie su Luca.
I giudici scrivono che:
“È chiaro che ci fosse qualcosa da occultare con assoluta urgenza. verosimilmente la restante somma di denaro destinata ai fornitori (oltre a quella occultata nello zaino)”
Per questo motivo c’è una grande convinzione intorno al gesto di Princi, alla sua fretta e al suo solo pensiero di spostare l’auto di Anastasiya dal luogo del tragico delitto, mentre uno dei suoi più cari amici era in procinto di morire.
La testimonianza dell’amico del fratello della vittima
L’amico del fratello della vittima ha rilasciato una dichiarazione agli inquirenti che si aggiunge e delinea un passaggio fondamentale di quella sera:
“io ho guidato la fiat panda dei sacchi e lui la citroen di anastasiya”
Il ragazzo ha seguito le indicazioni di Princi e si è portato sino alla zona indicata. Princi si è fermato in Viale Amelia con le quattro frecce:
“io mi sono fermato…un quarto d’ora dopo giovanni sempre alla guida della citroen mi ha raggiunto in viale amelia e mi ha detto di seguirlo. dopo pochi minuti abbiamo ripreso le rispettive autovetture e siamo andati all’ospedale san giovanni”