Alfonso, padre di Luca Sacchi, commenta dopo aver saputo della chiusura delle indagini e del giudizio immediato in una intervista esclusiva per il Messaggero
Una intervista esclusiva dove il padre di Luca Sacchi commenta la chiusura delle indagini e il giudizio immediato per tutti i protagonisti di questa terribile vicenda.
Giudizio immediato per l’omicidio di Luca Sacchi
La notizia di ieri non ha lasciato indifferenti: dopo che sono emersi gli sms tra Luca e Anastasiya è stata definita anche la chiusura delle indagini e richiesta di giudizio immediato per Paolo Pirino, Valerio del Grosso, Anastasiya, Giovanni Princi, Marcello e Armando De Propris – coinvolti con vario titolo nella morte del giovane ragazzo di Roma.
Il padre della vittima, Alfonso, è stato raggiunto telefonicamente dai giornalisti de Il Messaggero per rilasciare una intervista esclusiva in merito ai fatti.
Le parole di Alfonso Sacchi
Alfonso Sacchi è stato avvertito dai suoi legali e risponde alle domande del quotidiano, evidenziando che comunque il figlio non potrà più tornare:
“non so spiegare quanto inumano sia per un padre sopravvivere al proprio figlio”
La prima udienza in Corte D’Assise è prevista per il 31 marzo e il padre della vittima si attende il massimo della pena, con ergastolo per Valerio Del Grosso e Paolo Pirino:
“È il massimo a cui posso ambire. se a loro danno dieci o vent’anni avranno tempo di farsi una vita quando usciranno: mio figlio no”
Il discorso tra le varie domande poste cade poi su Anastasiya:
“È stata lei a scavargli la tomba. se nastia non si fosse cacciata nei guai che sono poi emersi, quella sera non ci sarebbe stata”
Mettendo in luce che per lui Anastasiya sia la responsabile morale di questa terribile vicenda:
“sì spero che possano contestarle qualcosa, perchè è anche lei che ce lo ha portato via. penso che quella sera luca sia andato per tirarla fuori da qualche altro casino”
Conclude poi dicendo che la Procura ha fatto un ottimo lavoro
“per questo motivo ringrazio gli inquirenti e il pubblico ministero”