Arrestato per mafia Antonello Nicosia, membro del Comitato nazionale dei Radicali italiani
Antonello Nicosia, collaboratore della deputata Occhionero, è finito in manette insieme ad altri 4 imputati.
L’arresto di Antonello Nicosia
È stato arrestato questa mattina all’alba dagli uomini del Gico di Palermo Antonello Nicosia, il 48enne esponente dei Radicali Italiani e collaboratore della deputata Occhionero. Nicosia, originario di Sciacca, in provincia di Agrigento, è accusato di associazione mafiosa.
Avrebbe intrattenuto rapporti con Accursio Dimino, capomafia di Sciacca, da sempre in stretto contatto con il superboss Matteo Messina Denaro. Anche Dimino è finito in manette.
Durante alcune ispezioni nelle carceri insieme alla deputata Occhionero, Nicosia avrebbe preso dei messaggi dei detenuti, i cosiddetti pizzini, che avrebbe poi consegnato ai destinatari al di fuori del carcere.
La doppia vita tra pizzini e legalità
Strenuo paladino di legalità e diritti dei detenuti in pubblico, in privato aveva tutt’altre opinioni. Stando alle intercettazioni, infatti, Antonello Nicosia aveva una doppia vita.
“È stato un incidente sul lavoro”
aveva liquidato così la morte dei giudici Falcone e Borsellino mentre si recava all’aeroporto di Palermo a loro dedicato. Il boss superlatitante, Messina Denaro, era per lui il Primo Ministro.
Esponente dei Radicali Liberi, Nicosia è anche direttore dell’Osservatorio Internazionale dei diritti onlus. Una condanna per traffico di droga che sembrava essersi lasciato alle spalle, fino all’arresto di questa mattina, seguito a lunghi mesi d’indagine.
Non solo un tramite tra detenuti e boss, Nicosia avrebbe fatto molto di più. Secondo le accuse, avrebbe intrapreso affari con clan americani, capeggiati dai famigerati Gambino, oltreché riciclato denaro sporco.
Lo scorso febbraio le intercettazioni lo collocano in un summit di mafia ad Agrigento, in cui si progettava una spedizione di soldi al boss Messina Denaro.
Oltre a Dimino e Nicosia, sono finiti in manette Massimiliano Mandracchio ed i gemelli Paolo e Luigi Ciaccio. Ancora in corso perquisizioni a Sciacca e in tutta la provincia agrigentina. La deputata Occhionero non risulta indagata.