Marco Carta è stato coinvolto nel furto con Fabiana Muscas, l’amica infermiera. Ma emerge uno strano retroscena sulla donna, un’infermiera
Marco Carta è stato arrestato con l’accusa di furto aggravato alla Rinascente di Milano, in piazza Duomo, insieme a una donna di 53 anni.
Si apprende la vicenda dall’Ansa, il cantante della celebre “Tu sarai la forza mia” stava uscendo dal grande magazzino con sei magliette a cui avrebbe scaltramente tolto l’antitaccheggio.
Ma sulle maglie, come ci dice Fanpage, erano presenti anche delle placchette flessibili che hanno fatto partire l’allarme all’uscita.
Ammettiamolo: Marco Carta non si vedeva da un po’. Eppure, negli ultimi giorni, è stata diffusa la notizia che Marco sia stato arrestato per un furto di magliette dal valore di più di 1000 euro.
Una precisazione: non è stato arrestato da solo. Proprio ieri il Corriere della Sera ha rivelato l’identità della donna arrestata con Marco Carta, Fabiana Muscas.
Carta e i primi misteri sul caso
La donna che ha accompagnato Marco Carta alla Rinascente ed è stata poi arrestata con lui per il furto di sei magliette è un’infermiera professionale. – si legge su Il Corriere – Fabiana Muscas presta servizio all’ospedale Brotzu di Cagliari, nella divisione cardiologia.
Oggi però sul Corriere arriva un primo mistero, sembra infatti che la Muscas non sia iscritta all’albo.
Eppure una nota dell’ordine degli infermieri di Cagliari proietta qualche ombra («Fabiana Muscas non risulta iscritta all’albo») e annuncia approfondimenti sulla sussistenza dei requisiti per esercitare la professione.
Dichiarazioni per la Muscas
L’amica di Marco ha anche rilasciato una breve dichiarazione (molto simile a quello che aveva già detto ai suoi amici). Fabiana ha confessato al Corriere che è stato uno sbaglio e che non ha fatto assolutamente niente di male.
“È stato un errore, davvero. Io non ho fatto niente di male”.
Il cantante sostiene, naturalmente, di essere innocente, l’infermiera (non iscritta all’albo) dice che è tutto un errore e che lei non ha commesso nulla che vada contro la legge. A questo punto solo le immagini delle telecamere potranno risultare determinanti per la risoluzione di questo caso.