Sul caso terribile di Marco Vannini spuntano nuove intercettazioni e testimonianze, che rendono la vicenda sempre più complicata e misteriosa
In attesa dell’udienza che ci sarà a febbraio, spuntano nuove testimonianze che mettono ancora più dubbi su quella terribile notte quando Marco Vannini è stato ucciso.
Dove è andato Ciontoli dopo lo sparo?
Nell’ultima puntata di Quarto Grado si è tornati a parlare del terribile caso del ragazzo morto a Ladispoli, mentre si trovava a casa della famiglia Ciontoli.
Una vicenda che in questi mesi ha portato alla luce di nuovi elementi, tra testimonianze e intercettazioni, con elementi importanti per le indagini che proseguono senza fine.
In attesa dell’udienza che si terrà nel mese di febbraio, durante la trasmissione di Rete Quattro è emersa una ipotesi sino ad oggi non considerata: dove è andato Antonio Ciontoli dopo lo sparo?
Una vicina di casa, Vittoria – come riporta anche la Voce di Napoli – ha confermato di aver udito un rumore forte e particolare verso le 23.30 mentre Maria Cristina verso le 23.
La testimone racconta:
“dopo il tonfo ho sentito salire e scendere le scale in continuazione”
La donna dice di non aver sentito la voce di Antonio – sempre molto riconoscibile – e di non aver visto la sua auto nel vialetto, di norma posizionata in un modo da rendere il parcheggio delle altre auto molto difficoltoso.
Quarto Grado si pone quindi davanti a due ipotesi: Antonio è arrivato dopo lo sparo oppure si è recato da qualche parte in fretta e furia?
La testimonianza inedita su quella notte
Ma non è l’unica testimonianza emersa durante la trasmissione, infatti è stato sentito anche un secondo testimone. Si tratta di un vicino di casa – guardia giurata – che stava rientrando a casa dopo il lavoro la sera dell’omicidio.
Dopo aver parcheggiato la sua auto ha udito indistintamente due spari:
“non posso aver capito male, sono una guardia giurata e so bene che il rumore è quello”