La nave Mare Jonio è stata sequestrata e i 49 migranti a bordo fatti scendere a Lampedusa. Ma la Libia racconta la sua verità sulle operazioni di salvataggio
La Mare Jonio è entrata al Porto di Lampedusa ed è stata sottoposta a provvedimento di sequestro, mentre la Libia racconta le cose come sono avvenute sul serio – con un alto tasso di scorrettezza.
Il sequestro
La nave facente parte della ONG Mediterranea Saving Humans con a bordo 49 migranti, soccorsi da un gommone in avaria nelle acque territoriali libiche è stata scortata sino al porto di Lampedusa e sottoposta a sequestro.
I 49 migranti sono stati fatti scendere, con le dovute cure mediche – cibo e acqua, per poi discutere del loro destino mentre l’equipaggio sarà ascoltato nelle prossime ore dalla Polizia Giudiziaria a seguito dell’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione.
Matteo Salvini, ministro dell’Interno ha dichiarato che in questo caso specifico l’equipaggio non ha agito per salvare delle persone in pericolo, ma per provocare politicamente:
“un traffico di esseri umani ben organizzato e programmato”
Le parole dei libici
Dalla Libia arrivano delle rivelazioni sconcertanti, infatti il portavoce della Marina libica Ayob Amr Ghasem ha confermato che questa nave ha agito in maniera scorretta durante il salvataggio delle 49 persone a bordo del gommone.
Dichiara che l’imbarcazione dove si trovavano questi migranti fosse intatta, anche se senza motore, senza alcun pericolo di avaria – annegamento o altro:
“sono arrivati prima di noi”
Quello che spera è che i responsabili di questo salvataggio “manomesso” vengano arrestati in quanto agito senza alcun ordine e messo in pericolo la vita delle persone presenti:
“nessun mare in tempesta, nessun rischio di vita e disobbedienza”
Mirando verso le acque italiane nonostante il divieto e la procedura di salvataggio non necessaria, contando anche il fatto che la Guardia Costiera libica sarebbe intervenuta sui migranti in pochi minuti.