Il caso di Mario Biondo si fa sempre più misterioso e delicato: ora spunta un dettaglio terribile sull’autopsia e apertura del suo cranio
Tutti gli elementi che compongono il caso di Mario Biondo sono sconcertanti, ma c’è un dettaglio che non è passato inosservato e si riferisce alla sua autopsia.
La misteriosa morte del cameraman italiano
Un ragazzo solare, bello e di successo che il 30 maggio 2013 è stato trovato impiccato alla libreria di casa – a Madrid – dove viveva con la moglie conduttrice televisiva Raquel Sánchez Silva.
Una situazione molto particolare, considerando il fatto che il caso viene immediatamente archiviato come suicidio e la prima autopsia effettuata di fretta – come successivamente testimoniato dallo stesso medico legale.
Grazie alla forza dei genitori che non si arrendono e non credono all’ipotesi di suicidio, il caso viene riaperto e ora si indaga per capire quale sia la verità dietro tutta questa terribile vicenda.
Tra le ricerche sul computer in merito ad alcuni spostamenti della moglie e comportamenti non consoni, la luce punta verso una ipotesi di omicidio del ragazzo.
Tra i tanti piccoli dettagli che emergono in questi giorni, uno in particolare ha attirato l’attenzione.
Il dettaglio sull’apertura del cranio durante l’autopsia
Come si è potuto vedere da media e programmi televisivi – come Chi l’ha Visto – sono state divulgate alcune foto scattate dopo il suo ritrovamento dove si nota una depressione al sopracciglio e un segno che rimanda ad un possibile coagulo di sangue.
Durante la riesumazione del corpo, viene evidenziata immediatamente una macchia scura posta all’emisfero sinistro.
Gli avvocati della famiglia della vittima hanno prontamente chiesto delucidazioni, proprio in merito alla mancata apertura del cranio durante la prima autopsia.
Visto l’evidente segno sulla testa, sarebbe dovuta essere immediata anche l’apertura per comprendere stato e entità – facendo sicuramente luce su altri aspetti non verificati al momento.
Secondo il primo medico legale – che ha fornito una versione confusa – sarebbe stato frutto della decomposizione, non convincendo inquirenti e professionisti.
Le indagini vanno avanti, fino a quando non si avranno certezze su quanto accaduto quel terribile giorno.