I giudici hanno assolto in appello i due giovani coinvolti nella morte di Martina Rossi, ora emergono tutte le motivazioni che li scagionerebbero dal fatto.
Per i giudici sarebbero elementi poco significativi quelli che l’accusa porterebbe come indizi del fatto che Martina Rossi sia precipitata mentre scappava da un tentativo di stupro. Ecco cosa è scritto nelle motivazioni dell’assoluzione.
Il processo controverso per la morte di Martina Rossi
La vicenda processuale aperta in conseguenza della morte di Martina Rossi nel 2011 è ancora aperta e controversa.
La ragazza è precipitata dal balcone della sua camera d’albergo mentre si trovava a Palma de Maiorca in vacanza con alcune amiche.
La famiglia di Martina non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio anche in conseguenza delle varie testimonianze che hanno evidenziato nella camera da cui Martina precipitò anche due ragazzi.
Per l’accusa Luca Vannesci e Alessandro Albertoni, conosciuti in vacanza, avrebbero tentato uno stupro ai danni di Martina che per scappare sarebbe precipitata.
In primo grado i due erano stati condannati a sei anni: l’accusa era di tentata violenza e morte in conseguenza ad altro delitto.
Col decadere del secondo capo d’accusa per prescrizione anche la richiesta di pena in appello era calata a 3 anni.
La sentenza arrivata ha scioccato tutti e solo ora emergono le motivazioni dei giudici.
Le motivazioni dell’assoluzione
Dalla morte di Martina, il 3 agosto 2011 è arrivata lo scorso 9 giugno la sentenza della Corte d’Appello di Firenze ha stabilito l’assoluzione per i due imputati e solo ora sono state rese nota le motivazioni.
Per i giudici gli elementi che legherebbero la caduta dal balcone di Martina con il tentativo di fuga dallo stupro non sarebbero coerenti.
“Un’aggressione sessuale non può del tutto escludersi ma la caduta della ragazza è elemento non coerente con tale ipotesi”
Come riporta Il Secolo XIX.
Secondo i giudici, gli elementi che l’accusa porta a sostegno dell’ipotesi di tentato stupro sarebbero i graffi sul collo di uno dei due imputati ed il fatto che la ragazza sia stata ritrovata senza pantaloncini.
“Elementi troppo poco significativi perché possa da essi soltanto desumersi…una violenza sessuale”
Ecco perché dopo un’indagine avvenuta tra Spagna e varie sedi in Italia con risultati spesso contraddittori i giudici d’Appello hanno ritenuto che la prova del reato sarebbe carente.